Canone Rai, come cambia con la legge di bilancio: quanto costa e quali sono le esenzioni
Dalla legge di bilancio arrivano conferme e proroghe anche sul canone Rai. La bozza della manovra non cambia l’impianto del canone previsto nella scorsa legislatura, con la conferma della riduzione a 90 euro e l’esenzione per gli anziani con un reddito inferiore agli 8mila euro annui. La riduzione del canone a 90 euro varrà, quindi, non solo per il 2018 ma anche per gli anni successivi, secondo quanto si legge nella bozza della manovra. Così come verrà confermata l’esenzione del canone per gli over 75 con un reddito inferiore a 8mila euro introdotta solo pochi mesi fa dall’allora presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni.
Cosa prevede la manovra sul canone Rai
Un articolo della legge di bilancio, secondo quanto si legge nella bozza, riguarda la proroga dell’attuale canone Rai, la proroga della distribuzione dell’extra gettito e la proroga dell’esenzione per gli anziani. Manca ancora una norma specifica in materia, ma due punti sono già riportati nella legge di Bilancio. Il governo rivendica di aver “ampliato”, a decorrere dall’anno 2020, “sino ad euro 8.000 la soglia reddituale prevista dall’articolo 1, comma 132 della legge 24 dicembre 2007, n. 244”. Questa legge prevede l’esenzione dal canone per gli over 75 che hanno un reddito di 516,46 euro mensili per 13 mensilità, ovvero 6.713,98 euro l’anno. In realtà questa soglia, seppur non compaia nella legge di bilancio, era già stata aumentata a 8mila euro per il 2018, interessando 232.571 soggetti in più rispetto al passato. Ora il governo conferma questa misura anche per gli anni successivi al 2018. Le modalità di attuazione di questa agevolazione verranno definite “con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate”.
La seconda conferma riguarda la cifra da pagare annualmente per chiunque abbia in caso un apparecchio televisivo. La legge di Bilancio prevede una modifica alla misura attualmente in vigore sul tema, la legge 11 dicembre 2016 n. 232, decidendo di prorogare la riduzione (a 90 euro) del canone approvata dal governo di Matteo Renzi nella scorsa legislatura anche per gli anni successivi al 2018. Lasciando, dunque, in vigore tutte le attuali normative sul pagamento del canone con la ricezione in bolletta, così come avviene oggi. La legge a cui si fa riferimento, e che viene prorogata per i prossimi anni, prevede che “la misura del canone di abbonamento alla televisione per uso privato è pari complessivamente all’importo di euro 90”.