Cannabis light, norma innammisibile: Senato la boccia. Casellati: “Non è una decisione politica”
La presidenza del Senato ha dichiarato inammissibile il sub-emendamento alla manovra approvato in commissione che prevede la possibilità di vendere la canapa industriale purché il contenuto di Thc non superi lo 0,5%. Bocciata, quindi, la norma sulla cannabis light presentata dal Movimento 5 Stelle. Il sub-emendamento è stato dichiarato inammissibile per estraneità di materia. Tra le norme inammissibili anche quella sulla tobin tax e sullo slittamento da gennaio al luglio 2022 della fine del mercato tutelato per l’energia e il gas.
La dichiarazione di inammissibilità è stata accolta con un lungo applauso, all’interno dell’Aula del Senato, dalle opposizioni di centrodestra, che da giorni chiedevano di abolire questa norma. Polemiche in Aula con le proteste del senatore del Movimento 5 Stelle, Matteo Mantero, che aveva proposto l’emendamento e ha aspramente criticato i colleghi che applaudivano ritenendo che si trattasse di una norma in favore degli agricoltori. Nei confronti di Mantero arrivano urla dai banchi della Lega.
La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha spiegato la sua decisione ritenendo che le sue scelte “sono scevre da condizionamenti politici”. La presidente del Senato ha sottolineato ancora, rivolgendosi alla maggioranza: “Se ritenete questo disegno di legge importante fatevi un disegno di legge”. La presidente del Senato ha risposto a Mantero: “Lei ha detto che si tratta di ledere, nuocere alle ragioni degli agricoltori. Non è così. Questo è un emendamento di natura ordinamentale e non potrebbe essere diversamente. Ampliando alla vendita e non limitando alla coltivazione, come stabilisce la legge 242 del 2016 che lei ben conosce, si vengono a definire in maniera del tutto innovativa le condotte consentite dall’ordinamento con una norma di carattere generale. Di più, l’ulteriore profilo innovativo riguarda la quantità, quindi questa previsione a sua volta innova anche rispetto alle conclusioni della recente sentenza delle sezioni unite della Corte di Cassazione”.
Anche dopo l’intervento di Casellati lo scontro in Aula è proseguito e ha preso la parola il leader della Lega, Matteo Salvini, che è tra i più forti oppositori di questo emendamento già da qualche giorno: “Ci tengo a ringraziare tecnicamente il presidente del Senato a nome di tutte le comunità di recupero dalle dipendenze che lavorano in Italia e a nome delle famiglie italiane per aver evitato la vergogna dello Stato spacciatore”.