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Cannabis legale, Lorenzin: “Da mamma dico no, giovani hanno perso il gusto della vita”

In un’intervista al Corriere della Sera il ministro della Salute ha ribadito la sua contrarietà alla legalizzazione: “Purtroppo oggi i tempi sono cambiati: i bambini già ad undici anni si avvicinano all’alcol, alle sigarette e, purtroppo, anche alle droghe”.
A cura di C. T.
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Sottoscrizione del protocollo Lorenzin-Cantone per la task force anticorruzione in Sanità

Dopo le dichiarazioni del presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, che si era detto favorevole a una "legalizzazione intelligente" della cannabis, arriva la risposta del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. In un'intervista al Corriere della Sera, Lorenzin ha ribadito la sua contrarietà alla legalizzazione. "Prima che da ministro vorrei parlare da mamma", ha spiegato, sottolineando che, nonostante abbia dei figli ancora molto piccoli, "purtroppo oggi i tempi sono cambiati: i bambini già ad undici anni si avvicinano all’alcol, alle sigarette e, purtroppo, anche alle droghe".

Legalizzare per evitare i contatti tra i ragazzini e la criminalità organizzata come suggerito da Cantone sembra al ministro "una questione mal posta", perché "oggi in Italia è proibito ai minorenni comprare alcol e sigarette. Immagino che si proibirebbe anche l’acquisto della cannabis, qualora diventasse una sostanza legale. E allora i ragazzini per procurarsela dovrebbero comunque andare a comprarla illegalmente".

Lorenzin si dice contraria alla legalizzazione perché "scientificamente è provato che la cannabis fa male. È una sostanza psicotropa e fa male a tutti i consumatori. Ai più giovani, poi, fa malissimo poiché influisce sul completamento della formazione cerebrale. E questo lo testimonia la letteratura scientifica, che raccoglie studi da almeno quarant’anni". Il ministro ha contestato anche la possibilità che con la legalizzazione si potrebbe avere un controllo del consumo: "Partiamo intanto da un assunto: nei Paesi dove la cannabis è stata legalizzata il consumo è aumentato del 50 per cento. Basta vedere alcune aree degli Stati Uniti d’America: aumenta l’offerta e aumenta la domanda. E poi come potremmo fare per controllare il consumo di cannabis da parte di categorie sensibili? Parlo di piloti o autisti, poliziotti o carabinieri, medici".

Per Lorenzin "sono decenni che stiamo facendo una grande fatica per far diminuire il consumo dell’alcol e anche delle sigarette. Guardiamo le campagne che proprio adesso ci sono sui pacchetti di sigarette. Pensiamo a quanta fatica si fa per usare l’etilometro. E adesso invece che cosa facciamo? Vogliamo mettere una droga legale sul mercato e troviamo gli strumenti per misurare il consumo di cannabis? Penso che legalizzare la cannabis sia un messaggio devastante per tutta la popolazione e i giovani in particolare".

La sostanza, secondo il ministro, "fa male e che dal punto di vista sociale invece di preoccuparci di legalizzarla, dovremmo occuparci di fare campagne per i più giovani che partano dalla scuola e arrivino a coinvolgere le famiglie". Lorenzin si riferisce a "campagne che siano un inno alla vita. Oggi i giovani stanno in compagnia per sballarsi. Bevono per sballarsi. Si drogano per sballarsi. Hanno perso il gusto della vita. E in questo dobbiamo stare vicino alle famiglie che troppo spesso non hanno strumenti". Ad esempio, ha concluso, dicendo "che non c’è bisogno della bottiglia per innamorarsi. Né della cannabis per ballare freneticamente in discoteca. C’è una vita piena di sole oltre la plastica delle droghe".

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