Cannabis legale, 57mila firme alla Camera per una legge popolare
Con un corteo partito dalla sede del partito radicale fino a Montecitorio, il comitato promotore della legge di iniziativa popolare "Legalizziamo" per "la cannabis legale e la decriminalizzazione dell'uso personale di tutte le sostanze" ha depositato la proposta alla Camera, accompagnata dalle 57.510 fime valide raccolte negli ultimi sette mesi.
La legge, promossa da Radicali italiani, Associazione Luca Coscioni, una galassia di gruppi antiproibizionisti ed esponenti politici del Pd, di Sinistra Italiana, Movimento 5 stelle e liste civiche locali, vuole sostenere la proposta già presente in parlamento – che in questo momento si trova in una fase di stallo, a causa dell'opposizione di alcune forze politiche. "La nostra è un’iniziativa convergente con quella parlamentare per evitare che l’iter di quella legge porti ad uno snaturamento di quel testo", ha spiegato il segretario dei Radicali Italiani, Riccardo Magi.
"Queste scatole contengono il lavoro militante degli ultimi mesi, la volontà popolare legislativa", ha aggiunto, ricordando che le firme consentono ai cittadini di "portare la propria voce al legislatore dicendo che la maggioranza degli italiani è convinta che una riforma antiproibizionista che parta dalla legalizzazione della cannabis e dei suoi derivati sia matura".
I punti principali della proposta di legge di iniziativa popolare sono sostanzialmente questi:
1. Auto-coltivazione libera fino a cinque piante, con comunicazione da sei a 10.
2. Possibilità di associazione in cannabis social club non a fini di lucro (fino a un massimo di 100 componenti che possono coltivare cinque piante femmine a testa).
3. Coltivazione e fini commerciali previa comunicazione dell’inizio della coltivazione, nome e varietà di cannabis utilizzate e quantità di seme per ettaro.
4. Sulle confezioni dei prodotti sarà specificato il livello di THC, la provenienza geografica e l'avvertimento che “un consumo non consapevole può danneggiare la salute".
5. I rivenditori non potranno essere nelle immediate vicinanze delle scuole né sarà possibile pubblicizzare i prodotti.
6. Promozione ulteriore dell’accesso ai cannabinoidi medici ampliandolo chiaramente ai malati affetti da sintomatologie che rispondano favorevolmente ai preparati.
7. Controllo della produzione è affidato alla direzione generale sulle frodi agro-alimentari del Ministero delle politiche agricole e dal Comando carabinieri per la tutela della salute presso il Ministro della salute.
8. Relazione annuale al Parlamento.
9. Tassazione mutuata dal “Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative” del 1995.
10. Sanzioni amministrative fino a un massimo di 5000 euro per chi viola la nuova normativa.
11. Nuovi introiti destinati a: 10% per campagne informative, 15% per attività di previdenza sociale, 15% per attività di assistenza sociale, 20% per la riduzione delle imposte sul lavoro e impresa e per il finanziamento di incentivi all’occupazione, 30% per investimenti produttivi, il rimanente 10% per la riduzione del debito pubblico.
12. Vengono infine abolite tutte le sanzioni penali anche per l’uso personale di tutte le altre sostanze proibite e si introduce una norma volta alla scarcerazione di coloro che hanno subito una condanna relativa a condotte legalizzate con la proposta di legge.
Secondo Magi "il fronte proibizionista è minoritario, anche all’interno delle opposizioni, ma sfrutta tutte le armi: l’ostruzionismo parlamentare, il posizionamento politico all’interno di una maggioranza di governo che permette di essere ago della bilancia".