Cannabis, Cantone cambia idea: “Favorevole a una legalizzazione intelligente”
Sembra aver cambiato idea Raffaele Cantone, magistrato e presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione. Intervistato da Radio Radicale, Cantone ha risposto a una domanda relativa alla proposta di legge per la legalizzazione della cannabis in Italia – iter di approvazione iniziato lo scorso luglio e momentaneamente interrotto per la pausa estiva del Parlamento – e si è detto favorevole. Un parere diametralmente opposto rispetto a quello fornito poche settimane fa, quando Cantone aveva dichiarato: "Mi baso sulla razionalità: legalizzare le scommesse non ha danneggiato le mafie, ha allargato i loro interessi a quelle legali. Ora le mafie sono più ricche e i cittadini più dipendenti". A Radio Radicale, invece, stamane il presidente dell'Anticorruzione ha detto: "Fino a poco tempo fa ero assolutamente contrario all’idea della legalizzazione perché non mi convincevano gran parte degli argomenti, che servisse cioè per sconfiggere la criminalità organizzata, perché le droghe leggere sono una parte insignificante degli utili della criminalità organizzata, o che servisse per evitare una serie di problemi di salute dei ragazzi. Adesso ho un po’ cambiato posizione. Credo soprattutto che una legalizzazione intelligente possa evitare il danno peggiore per i ragazzi, cioè entrare in contatto con ambienti della criminalità".
"Sarei contrario ad una legalizzazione totale. Le droghe leggere rappresentano introiti insignificanti per la mafia, e credo che le droghe pesanti che rendono soldi non si potranno mai legalizzare. Ma c’è questo argomento, evitare contatti di giovani con ambienti della criminalità organizzata e l’altro aspetto è che droghe leggere controllate, probabilmente evitano interventi chimici che stanno portando anche alla tendenza all'assuefazione o al vizio. Questi due argomenti oggi mi fanno essere su questa proposta di legge molto più laico e per molti aspetti favorevole".
Non cambia comunque opinione in relazione al capitolo "droghe pesanti", in quel caso Raffaele Cantone ritiene sia giusto continuare sulla strada del proibizionismo: "Io credo che ci siamo cose su cui la proibizione resta indispensabile. Il proibizionismo sulle droghe pesanti è giusto, mentre sulle droghe leggere ci sono questi due argomenti, cioè evitare i contatti con la criminalità organizzata e consentire l’uso di droghe leggere controllate che siano il meno possibile trattate chimicamente e che quindi facciano meno male possibile", ha proseguito Cantone.
In merito alle dichiarazioni del presidente dell'Anticorruzione, è intervenuto il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, il quale ha sottolineato che le parole di Cantone dimostrerebbero "incompetenza e irresponsabilità", invitandolo a leggere i testi di Borsellino e Gratteri per farsi un'idea sul perché si debba essere contrari alla legalizzazione della cannabis. "A Cantone, che oggi dirige l’Autorità anticorruzione, invierò i testi di Paolo Borsellino e di Nicola Gratteri che spiegano perché si debba essere contrari alla legalizzazione della cannabis. Cantone dimostra incompetenza e irresponsabilità. Per fortuna che Borsellino e i Gratteri dicono cose chiare in materia di lotta alla droga, mentre Cantone si iscrive al partito delle sciocchezze. Legga Cantone le cifre di Gratteri che dimostra come le droghe leggere rappresentino solo una piccolissima parte degli introiti della criminalità che si occupa di droga e rifletta sul rischio che un allargamento del mercato attraverso la legalizzazione della cannabis possa far crescere i proventi della criminalità impegnata ancor di più nello spaccio di droghe più pericolose. Cantone offre argomenti miserevoli. Se mi dovesse capitare di incrociarlo in Parlamento gli dirò personalmente ciò che penso".