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Candidati sindaco di Milano: Letizia Moratti contro Giuliano Pisapia a quaranta giorni dal voto

Entra nel vivo la campagna elettorale per le elezioni comunali di Milano 2011. I candidati sindaco Giuliano Pisapia e Letizia Moratti si contendono la seconda capitale d’Italia, in un braccio di ferro serrato e dalle tinte anche violente.
A cura di Alessio Viscardi
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È complesso l'andamento della campagna elettorale per le elezioni comunali 2011 di Milano. I due big candidati sindaco, Letizia Moratti e Giuliano Pisapia, si contendono la poltrona di sindaco e i toni dello scontro si fanno sempre più duri, anche con attacchi armati ai gazebo in sostegno dell'ex-ministro dell'istruzione. Le elezioni 2011 milanesi potrebbero modificare lo stereotipo di una città casa delle ispirazioni berlusconiane e dominata con pugno di ferro da Pdl, Lega e Roberto Formigoni. Sembrerebbe scontata la vittoria di Letizia Moratti, attuale sindaco di Milano, ma la società civile e il partito stesso dell'ex-ministro sembrano aver preso le distanze da lei. Inoltre, la coalizione di centrodestra perde pezzi importanti, tra arresti, scandali e scissione come quella degli ex An.

Il peso della Lega Nord comincia a farsi sentire sulla giunta Moratti e il voto dei sostenitori di Umberto Bossi diventa fondamentale per il sindaco. Infine, l'Udc diventa sempre di più l'ago della bilancia e cerca decisamente di far valere questo ruolo per ottenere potere in Giunta. Le polemiche sull'Expo 2015 minano alla base la credibilità di Letizia Moratti presso la popolazione, senza contare la parentopoli denunciata dai Radicali in Regione Lombardia e al Comune di Milano.

Nel centrosinistra, il candidato sindaco di Milano, Giliano Pisapia, nonostante venga bollato come uomo di Nichi Vendola, si tratta di un importante nome della borghesia lombarda, figlio di uno stimato avvocato e professore universitario. In Parlamento ha fatto valere il proprio peso in battaglie civiche importanti come la separazione delle carriere dei magistrati e in favore di donne, imprese e del mondo cattolico. L'aver battuto alle primarie il candidato proposto dal Pd gli garantisce una certa autonomia dal partito e la possibilità di rappresentare le istanze più vaste della coalizione di centrosinistra. Sebbene i sondaggi lo diano per sfavorito, dopo 20 anni di centrodestra a Milano sembra essere lui l'uomo giusto a ribaltare gli equilibri. Una vittoria che potrebbe sconvolgere tutta l'Italia.

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