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Cancellieri: “Tornerà l’Alto commissario per la lotta alla corruzione”

In un intervista a Repubblica, il Ministro della giustizia parla del futuro decreto anti-corruzione, che prevederà un organismo centrale presso la Funzione pubblica con ramificazioni periferiche. Sul decreto, però, possibile ostruzionismo del Pdl.
A cura di Alfonso Biondi
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Il Ministro degli Interni Cancellieri

Per dirla come il Presidente della Corte dei conti Luigi Giampaolino, "Illegalità, corruzione e malaffare avvolgono l'Italia". Si tratta di problemi strutturali che minano le fondamenta non solo morali, ma anche economiche del nostro Paese. Serve un decreto anti-corruzione e serve il prima possibile. Proprio oggi Roberto Saviano ha detto la sua sulla legge anti-corruzione, ribadendone la necessità soprattutto in un momento di crisi e di enorme vulnerabilità per l'economia. La patata bollente, ora, è nelle mani del governo Monti, nello specifico del Ministro della giustizia Paola Severino. L'intenzione dell'esecutivo resta quella di varare un decreto in tempi brevi, anche se i nodi da sciogliere per arrivare a un accordo condiviso coi partiti, Pdl in primis, sono ancora parecchi.

Cancellieri: "Italia migliore di quanto venga raccontato"- Il Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, in un'intervista a Repubblica.it, è tornata sulla piaga della corruzione. Ha ammesso che "sicuramente esiste un problema nel nostro Paese, ma esiste anche altrove". Tuttavia le difficoltà ci sono e si vedono. "La gente avverte fortemente il disagio e c'è in giro molta sfiducia"- ha sottolineato l'ex prefetto, ribadendo che bisogna lavorare proprio "sulla fiducia e sulla collaborazione dei cittadini perché il nostro Paese è migliore di quanto non venga raccontato".  E sul tema della legalità, ammette la Cancellieri, il governo sta facendo quello che deve fare. Nello specifico, con il Ministro Severino "stiamo monitorando la funzionalità delle norme antimafia" in vigore da qualche mese; col Ministro Patroni Griffi, invece, si sta lavorando sulla corruzione.

L'Alto commissario per la lotta alla corruzione- La Cancellieri ha poi rivelato che l'esecutivo sta cercando di "recuperare e rendere operative ed efficaci le funzioni del disciolto Alto commissario per la lotta alla corruzione": si tratterebbe, nello specifico, di un organismo centrale che opererebbe presso la Funzione pubblica e che avrebbe tante diramazioni quante sono le prefetture. Previsti anche accordi di collaborazione con gli enti locali. Le ispezioni, poi, saranno affidate alle Fiamme gialle. La Cancellieri ha detto la sua anche sul sistema degli appalti: "Servono gare più trasparenti, in cui premiare la qualità del progetto, senza lasciarsi irretire dal meccanismo dei ribassi". E sul certificato antimafia, sul quale tempo fa il procuratore nazionale Piero Grasso lanciò una provocazione, il Ministro ha sentenziato: "E' in corso un approfondimento".

Le barricate del Pdl- Sul decreto anti-corruzione, però, l'impressione è che il Pdl non abbia chissà quale voglia di collaborare. Una spia è sicuramente la defezione di Angelino Alfano al vertice di ieri, poi annullato da Monti, nel quale si sarebbe dovuto parlare anche di giustizia. Il partito di Berlusconi sembra non gradire le proposte del Ministro Severino che vorrebbe mettere sul tavolo l'aumento dei tempi di prescrizione, la corruzione tra privati e il falso in bilancio, solo per citarne alcune. Pd e Terzo polo sono disposti a sostenere la Severino, ma è chiaro che se il Pdl resta fuori le proposte dell'esecutivo resteranno carta straccia.

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