"Dagli F35 potrebbe arrivare una grossa mano all'economia reale. Così anche dalle missioni internazionali di pace: si chieda all'Ue di finanziarle e si utilizzino quelle risorse per le esigenze nazionale di ripresa". È questa la frase, che le agenzie di stampa hanno attribuito a Susanna Camusso (nel corso della tavola rotonda al congresso Cisl), che ha infiammato il dibattito politico delle ultime ore. A molti è sembrato in effetti un via libera al programma di acquisto degli F35, contro cui peraltro negli ultimi giorni si sta muovendo un composito fronte (parlamentare e della società civile).
Immediate le precisazioni dal'account twitter ufficiale della Cgil, nel tentativo di chiarire meglio il senso di un intervento che rischiava di rafforzare in maniera determinante il progetto rilanciato con determinazione dal ministro della Difesa Mario Mauro. Si parla di "un errore delle agenzie" e di uno stravolgimento del pensiero del segretario generale, ribadendo che la Cgil è da sempre contro gli F35.
Da sempre siamo per #NoF35. Alcuni siti stravolgono il pensiero di Camusso. La verità è che da MENO spese militari grossa mano a economia.
— CGIL Nazionale (@cgilnazionale) 13 giugno 2013
Dello stesso tono anche la presa di posizione sulla pagina facebook ufficiale: "Alcune agenzie hanno riportato male il pensiero oggi di Susanna Camusso. Qualche altro sito ha fatto di peggio titolando che saremmo per gli F35. La verità è che – non da oggi – siamo nettamente schierati per il “NO AGLI F35” e crediamo che da meno spese militari, da meno inutili aerei di guerra, possa arrivare una grossa mano in favore dell'economia reale e contro la crisi".
Del resto, basterebbe ricordare qualche sua vecchia dichiarazione per notare come il segretario generale della Cgil sia da sempre nettamente contraria all'acquisto dei caccia F35. Solo a giugno dello scorso anno, ad esempio, sul dl Sviluppo Camusso fu molto netta: "Mi verrebbe da dire che se si blocca il decreto per 100 milioni basterebbe rinunciare a un F35".