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Camusso a Fanpage: “Il governo strumentalizza il lutto per Bergoglio, il 25 Aprile va festeggiato”

“Non credo che cantare Bella ciao non sia sobrio. Le celebrazioni si svolgeranno come sempre”, dice a Fanpage.it la senatrice Pd e segretaria della Cgil, commentando l’invito del governo a limitare i festeggiamenti per il 25 Aprile e a rispettare il lutto nazionale per la morte di Papa Francesco.
A cura di Giulia Casula
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Secondo il governo il 25 Aprile andrà festeggiato in modo ‘sobrio' senza ‘canti e balli scatenati' per rispettare la memoria di Papa Francesco. "Dubito che si offenderebbe per le celebrazioni della Liberazione", dice a Fanpage.it la senatrice Pd, Susanna Camusso. "Non credo che cantare Bella ciao non sia sobrio", commenta. Secondo la segretaria della Cgil dietro l'invito del governo è "evidente il tentativo di sminuire il 25 Aprile, di farlo sembrare un giorno come un altro".

Ha fatto discutere l'invito del governo alla "sobrietà" per i festeggiamenti del 25 Aprile. Lei che ne pensa?

È evidente che loro non conoscono le celebrazioni del 25 Aprile, perché sennò non gli sarebbe mai venuta in mente un'affermazione di questo tipo. Siamo tutti coscienti che è un momento particolare e nessuno di noi ha minimamente in testa di offendere la memoria di Papa Francesco (che dubito si offenderebbe per le celebrazioni della Liberazione, ma questa è una mia opinione personale). Le celebrazioni si svolgeranno come si sono sempre svolte. Non credo che cantare Bella ciao, i canti partigiani o il chiudere delle manifestazioni con della musica sia un comportamento non sobrio.

Certi Comuni, inclusi alcuni a guida Pd, hanno risposto annullando eventi o limitando le rappresentazioni musicali. È giusto?

Io penso che sia sbagliato. Lo dico con molta serenità. Perché penso che non si può attribuire alla giusta celebrazione della festa della Liberazione un carattere offensivo rispetto al fatto che contemporaneamente c'è stato un lutto. Diciamocelo, siamo l'unico Paese che proclama 5 giorni di lutto. Mi pare che ci sia da questo punto di vista una "logica all'esagerazione". Qualcuno di noi si immagina che Parigi rinvierebbe la festa della Bastiglia? Da questa cosa traspare il fastidio per il fatto che il 25 aprile è la liberazione del Paese e ci devono essere i festeggiamenti. Alla fine diventa, questa sì, mancanza di rispetto per lo Stato del Vaticano e per le esequie del Papa. Censurare delle manifestazioni e dei comportamenti che sono la nascita della nostra Repubblica è davvero incomprensibile.  È comprensibile solo se si pensa che in realtà sia voluto, e quindi sia il modo per sminuire e dire che il 25 Aprile è un giorno come un altro. Ma non è che è un giorno come un altro. Non è la "sagra dei funghi" che che si può spostare liberamente.

A quanto risulta nel 2005 i giorni di lutto nazionale per la morte di Giovanni Paolo II furono tre e nei casi precedenti ancora meno. Questa volta invece, sono cinque. Ci legge un tentativo di strumentalizzare la vicenda in vista del 25 Aprile?

Sì, devo dire più parlano, più mi viene quasi la certezza che sia un modo per cercare, come purtroppo abbiamo visto in altre occasioni, di svalorizzarlo o trasformarlo in altro.

La scomparsa di Papa Francesco ha costretto Meloni a rinviare i viaggi all'estero che sarebbero caduti proprio nell'80esimo anniversario della Liberazione. La premier si limiterà a recarsi all'Altare della patria in mattinata, ma non sono previsti ulteriori partecipazioni. 

Posso dire che non mi stupisce. Per carità è assolutamente evidente che di fronte al fatto che sabato ci sono le esequie la presidente del Consiglio abbia ricalendarizzato delle missioni all'estero. Questo mi sembra un comportamento giusto anche perché molti capi dello Stato e molti presidenti saranno a Roma e credo che abbia anche la necessità di partecipare. È altrettanto chiaro che Meloni non può sottrarsi, anche perché ci sarà il presidente della Repubblica, all'Altare della patria, ma lei, in realtà, non festeggia il 25 Aprile. Questo è esattamente il problema, cioè che loro non si riconoscono nel fatto che quella data è la data della liberazione del Paese. Questo è il punto.

In Senato il presidente La Russia ha invitato i colleghi a celebrare "tutti i caduti" della guerra…

Ripeto io penso che loro non condividano il 25 Aprile, che ricordo, non è la celebrazione dei morti ma la celebrazione della liberazione del Paese, punto.

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