Campione (Fdi) a Fanpage.it: “Femminicidi in aumento, non basta più reprimere serve prevenzione”

In un’intervista a Fanpage.it la senatrice di Fratelli d’Italia Susanna Campione illustra il suo disegno di legge contro la violenza domestica, che punta molto sulla prevenzione: “Se è vero che gli uomini devono imparare a rispettare le donne, è altrettanto vero che le donne devono imparare a rispettare se stesse. Quindi è importante anche spiegare a una ragazzina che quel gesto non è un gesto d’amore, ma un gesto di violenza”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La senatrice di Fratelli d'Italia Susanna Campione, da poco eletta vicepresidente della Commissione bicamerale per il femminicidio, ha presentato un disegno di legge contro la violenza domestica, ‘Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e disposizioni per il contrasto alla violenza domestica', un provvedimento che ha ricevuto l'appoggio da parte di tutti gli schieramenti, e che si concentra su tre pilastri di azione: prevenzione, protezione e certezza della pena.

Il disegno di legge è diviso in due parti: "Una prima parte riguarda modifiche del codice penale e del codice di procedura penale – ha spiegato la senatrice di Fdi in un'intervista a Fanpage.it – Penso per esempio alla estensione dell'istituto della ammonimento del questore che è già presente nel nostro ordinamento, ma che in questo disegno di legge viene ampliato nel suo ambito di impiego. Questo soprattutto per una questione anche di prevenzione".

"Oppure penso, per esempio, alle norme sul braccialetto elettronico, laddove il giudice disponga l'allontanamento dalla casa familiare o il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima. E questa è la prima parte, quella procedurale, di diritto penale sostanziale. Poi vi è una seconda parte, che è quella che a me sta più a cuore, perché riguarda proprio norme che ho pensato sulla base della mia esperienza di avvocato", ha spiegato la senatrice.

"Ho previsto, per esempio, l'istituzione di sezioni specializzate nei tribunali, così come sezioni specializzate anche della polizia giudiziaria, proprio per garantire che chi si occupa di questi reati, sia in fase di indagini sia in fase di processo, capisca immediatamente la situazione che si trova davanti. Questo è importante perché in tanti casi la vittima di questi reati si comporta in modo particolare, in un modo che può sembrare anche contraddittorio con la denuncia che è stata fatta".

"Alcune donne, per esempio, dopo aver fatto denuncia, ritornano con il proprio aguzzino oppure hanno atteggiamenti compiacenti con chi ha usato loro violenza. Quindi se il giudice non è pronto a capire che cosa c'è dietro l'apparenza, può anche emettere delle sentenze ahimè ingiuste".

Un aspetto su cui il disegno di legge si concentra molto è quello della prevenzione. Secondo la parlamentare di Fratelli d'Italia, "mentre in precedenza questo tema veniva affrontato soprattutto sotto l'aspetto della repressione, oggi abbiamo fatto un grande salto in avanti. Abbiamo capito che è ancora più importante prevenire. Quando arriviamo a reprimere è già troppo tardi. Purtroppo il reato si è già compiuto e quindi è importante capire perché succede e agire su quello, agire sulle cause. È chiaro, è un compito molto più complesso, molto più difficile. Ma non possiamo esimerci dal farlo".

Un'attenzione particolare viene data poi all'educazione a scuola: "C'è una norma anche che prevede l'introduzione dell'educazione al rispetto dell'altro. Perché se è vero che gli uomini devono imparare a rispettare le donne, è altrettanto vero che le donne devono imparare a rispettare se stesse. Quindi è importante anche spiegare a una bambina, a una ragazzina, che quel gesto non è un gesto d'amore, ma un gesto di violenza", ha affermato la senatrice a Fanpage.it.

I dati sulla violenza contro le donne

L'iniziativa della senatrice Campione muove da dati sconfortanti che riguardano la violenza domestica contro le donne. I casi infatti non accennano a diminuire: secondo il Servizio analisi criminale della Polizia, nel periodo 1 gennaio-7 maggio 2023 sono stati registrati 117 omicidi, con 43 vittime donne, di cui 37 uccise in ambito familiare o affettivo; di queste, 22 sono state uccise dal proprio partner o dall’ex partner. Confrontando questo periodo con gli stessi mesi dello scorso anno si osserva un aumento del numero degli eventi che da 116 passano a 117 (+1 per cento), mentre il numero delle vittime di genere femminile mostra un decremento degli episodi, che da 46 passano a 43 (-7 per cento).

Per quanto riguarda i delitti commessi in ambito familiare e affettivo, si evidenzia un calo sia nell’andamento generale degli eventi, che passano da 56 a 55, sia nel numero delle vittime di genere femminile, che da 41 diventano 37 (-10 per cento). Risultano invece invariati, rispetto allo stesso periodo del 2022, gli omicidi commessi dal partner o ex partner (24), mentre diminuisce il numero delle relative vittime donne, che da 24 passano a 22 (-5 per cento).

L'Istat ha pubblicato quest'anno, il 5 maggio 2023, i dati raccolti nel 2021, relativi agli accessi al pronto soccorso o al ricovero ordinario delle donne vittime di violenza: i tassi di accesso al pronto soccorso con indicazione di violenza, pari a 4.4 per 10.000 residenti nel 2021, sono più alti nelle giovani donne di 18-34 anni (8.8), seguite dalle donne adulte di 35-49 anni (7.2), inferiori alla media per le minorenni e per le donne tra i 50 e i 64 anni (rispettivamente 3.5 e 3.2), più bassi dopo i 65 anni di età (0.8).

In generale Gli accessi in pronto soccorso con indicazione di violenza rispetto al totale degli accessi aumentano dal 2017 al 2020 (da 14.1 per 10.000 nel 2017 a 18.5 nel 2020) e rimangono sostanzialmente stabili nel 2021 (18.4). L’incremento è stato più accentuato tra le minorenni (da 10.3 accessi per 10.000 totali nel 2017 a 16.4 nel 2021), ma l’incidenza più elevata è relativa alle donne adulte di 35-49 anni (33.3 nel 2021) e alle giovani donne di 18-34 anni (30.2).

Se si guarda poi ai numeri che riguardano le donne straniere, i dati continuano a peggiorare: nel biennio 2020-2021 gli accessi al pronto soccorso con indicazione di violenza ogni 10.000 accessi totali tra le donne straniere sono 39.2 a fronte di 16.5 tra le italiane. Il divario è massimo tra le giovani donne di 18-34 anni, con valori rispettivamente pari a 47.9 per le straniere e 27.5 per le italiane.

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