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Campi Flegrei

Campi Flegrei, domani in Cdm il decreto del governo: allo studio piano di evacuazione della popolazione

Al Consiglio dei ministri di domani dovrebbe arrivare un decreto legge sui Campi Flegrei. Il provvedimento potrebbe contenere un piano di esodo in caso di un evento di bradisismo grave nell’area vicino Napoli, interessate negli ultimi giorni da diverse scosse di terremoto.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dovrebbe riunirsi domani alle 20 il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi. Nel corso della seduta – secondo quanto si apprende da fonti di governo – potrebbe essere varato un decreto per lo sciame sismico dei Campi Flegrei. Allo studio un piano di evacuazione della popolazione in caso di bradisismo grave. Sarebbero in corso valutazioni sulle coperture finanziarie.

Al Consiglio dei ministri, che non è stato ancora convocato ufficialmente, non parteciperà la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, perché sarà impegnata a Granada per il summit europeo. Sempre secondo fonti di governo, potrebbe tenersi invece il 16 ottobre il Consiglio dei ministri chiamato ad esaminare la legge di Bilancio.

"C'è stato un confronto qualche ora fa con il ministro Musumeci che ci ha sottoposto la bozza di decreto, credo che sia un decreto serio. Il ministro sta lavorando seriamente a livello di protezione civile. Ovviamente si fa un lavoro di prevenzione, sperando di non aver bisogno di utilizzare queste misure. Il lavoro è pienamente in corso, credo che nelle prossime ore sarà pubblicata l'ipotesi a cui sta lavorando Musumeci, ma d'intesa anche con la Regione", ha spiegato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine dell'incontro con la commissaria europea per la Coesione e le Riforme Elisa Ferreira a palazzo Santa Lucia, rispondendo sul decreto.

Questa mattina si è verificato un nuovo sciame sismico nei Campi Flegrei. Dopo quello iniziato lunedì, una nuova sequenza di terremoti ha colpito la zona.

Il primo evento registrato è avvenuto alle ore 10.18. Di magnitudo 1.7, ha avuto epicentro a 2 km di profondità nella zona dell'Accademia Aeronautica. La seconda scossa, registrata alle 10.47, è stata più forte: di magnitudo 2.6, si è registrata ad una profondità di 3km nella zona del Rione Solfatara. Ma è stata la scossa di lunedì sera, di magnitudo 4, a riportare all'attenzione delle istituzioni la situazione bradisismica dei Campi Flegrei: è stata la seconda scossa più forte registratasi in provincia di Napoli negli ultimi 40 anni.

Cosa ci sarà nel decreto per lo sciame sismico nei Campi Flegrei

Il provvedimento in arrivo, secondo fonti di governo, dovrebbe prevedere anche un piano di evacuazione in caso di eventi di bradisismo particolarmente intensi. Oltre al piano di esodo, il dl dovrebbe contenerne anche uno per valutare la vulnerabilità degli edifici, allo scopo di capire su quali strutture intervenire.

Previsto anche il potenziamento delle strutture di Protezione civile e un piano per la comunicazione che coinvolgerà anche le scuole.

Si tratta, ha spiegato il ministro Musumeci, del primo provvedimento che "ci sentiamo di adottare dopo decenni e decenni di distrazione", visto che il fenomeno in quell'area è conosciuto da millenni.

"Già nel dopoguerra – ha detto ancora Musumeci – andava impedita la costruzione in alcune aree vulnerabili, invece quella è una delle zone più antropizzate". Ma, assicura, "è imprudente" ipotizzare oggi l'abbattimento degli edifici. Insomma, "c'è stata incuria, scarsa conoscenza, sottovalutazione del fenomeno. Certo è che ora dobbiamo fare il pane con la farina che abbiamo. Questa è la realtà".

Una situazione che i sindaci conoscono bene e che hanno portato in audizione in commissione Ambiente alla Camera. Più risorse economiche e più personale per il monitoraggio degli edifici, un maggior coinvolgimento della popolazione nella fase di comunicazione del rischio, per tutelare la sicurezza dei cittadini, ma anche per difendere il lavoro e il turismo, sono le richieste dei Comuni che, assicura Musumeci, "non saranno lasciati soli". 

Inoltre il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, così come i rappresentanti di Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Monte di Procida, Giugliano e Marano, invocano "poteri sostitutivi" per i Comuni, per migliorare le attività di controllo degli edifici. C'è naturalmente "un problema di personale e di risorse", anche perché, ribadisce il primo cittadino di Napoli "spesso è difficile far intervenire i privati dove ci sono situazioni di possibile rischio sulle strade, quindi andrebbero utilizzati poteri sostitutivi per fare in modo che si possa intervenire su edifici abbandonati o plurifrazionati".

Per il ministro è essenziale che ai cittadini arrivi una comunicazione scientificamente corretta. Farsi prendere dal panico, ha affermato Musumeci, è "il metodo meno adatto per affrontare una situazione che non si arresterà tra una settimana o tra un mese, perché dura da secoli e temo continuerà ad andare avanti".

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