Campagna vaccinale, si pensa al richiamo per sanitari e over 80: ipotesi terza dose a novembre
La campagna vaccinale prosegue con l’obiettivo di immunizzare una buona fetta della popolazione entro settembre, al massimo ottobre. Una volta completate queste somministrazioni, che dovrebbero riguardare almeno il 70% degli italiani, da novembre si potrebbe pensare ai richiami per chi è stato immunizzato subito, nei primi mesi dell’anno. Come riporta il Sole 24 Ore si sta iniziando a pensare al richiamo – la terza dose, in questo caso – per il personale sanitario e per gli anziani. Si partirebbe, ovviamente, da chi ha ricevuto le due dosi tra gennaio e aprile. Finora sono circa 6 milioni di italiani, di fatto circa 2 milioni di sanitari e 4 milioni tra over 80 e fragili.
L’ipotesi di vaccinare nuovamente chi è stato immunizzato è stata già discussa, ma bisogna capire in quali tempi potrebbe arrivare il richiamo. Si dovrebbe ripartire dalle fasce a rischio, ma prima capendo se la copertura del vaccino possa durare più del previsto. Ad oggi si ipotizza che la copertura duri almeno nove mesi, forse anche un anno o poco più. Questo porterebbe, eventualmente, a un richiamo da novembre in poi. La Gran Bretagna sta già pensando a questa nuova fase, avendo comprato 60 milioni di dosi extra di Pfizer per i richiami dell’autunno, come annunciato dal premier Boris Johnson. Anche l’Ue ha aperto i negoziati con Pfizer e Moderna.
Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, sottolinea: “L’immunizzazione non finisce qui con un solo round. Siccome il virus tornerà alla carica in autunno, dovremo far trovare almeno tutte le categorie più a rischio, anziani e fragili e chiunque altro lo vorrà, protetti con una terza dose di vaccino. Possibilmente con un prodotto rimodulato in base alle nuove varanti”. Anche il fisico Giorgi Parisi sottolinea che c’è il rischio di dover rivaccinare tutta la popolazione, soprattutto a causa delle varianti, ricordando come il governo britannico ci stia pensando, “mentre in Italia non vedo segnali analoghi in questa direzione”. Anche per il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, bisogna pensare alle nuove vaccinazioni, ma è difficile “stabilire in maniera precisa” quando farlo. Anche se alcuni studi, citati dallo stesso Locatelli, lascerebbero pensare che il richiamo dovrebbe arrivare “non prima di un anno”.