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Camera, stop ai rimborsi per i viaggi degli ex deputati

L’ufficio di presidenza della Camera ha cancellato la norma sui rimborsi in seguito all’approvazione di un ordine del giorno voluto dal Movimento 5 Stelle. Saranno risparmiati 900mila euro l’anno.
A cura di C. T.
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L'ufficio di presidenza della Camera ha abolito i rimborsi per le spese di viaggio degli ex deputati. Una mossa che consentirà alle casse di Montecitorio di risparmiare circa 900 mila euro all'anno. Il taglio fa seguito a due ordini del giorno, presentati alla Camera da Sinistra ecologia e libertà – che puntava a ridurre il plafond per gli ex onorevoli – e dal Movimento 5 stelle, che invece mirava a una eliminazione completa del rimborso.

A partire dall'uno gennaio 2016, quindi, i deputati che hanno finito il loro mandato dovranno pagare di tasca propria i biglietti di aerei, treni, pedaggi autostradali. Fino al 31 dicembre, invece, tutte queste spese sono coperte da un apposito plafond – fino a un ammontare massimo di 3.200 euro l'anno – che variava per ciascun deputato a seconda del numero di legislature in cui era stato eletto. Per gli ex onorevoli anche la possibilità di usufruire dell'agenzia di viaggio che opera nella struttura di Montecitorio.

Un "privilegio odioso" l'hanno definito gli esponenti del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, Riccardo Fraccaro e Claudia Mannino: "Il taglio dei fondi destinati ai viaggi degli ex parlamentari farà risparmiare alla Camera ben 900mila euro. Ciò è stato possibile solo grazie all'impegno costante dei parlamentari del M5s che sono riusciti, dopo una lunga lotta, a piegare i partiti costringendoli a rinunciare a questo privilegio. Ma i veri vincitori sono i cittadini, le cui istanze siamo certi di aver portato nelle stanze di questo Palazzo. Ora la lotta sarà nel non consentire la reintroduzione delle grasse indennità di funzione per i dipendenti della Camera".

Il privilegio, però, verrà mantenuto per i senatori, che potranno usufruire dei rimborsi per dieci anni dall'ultima legislatura a cui hanno partecipato. E restano al loro posto i 35 milioni stanziati per i viaggi dei parlamentari in carica.

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