Camera dei Deputati: Zazzera sospeso dopo aver esposto il cartello “Maroni assassino”
Era in corso un'informativa urgente alla Camera, in cui il Ministro Maroni rendeva nota la possibilità di concedere permessi di soggiorno temporanei agli immigrati reduci dagli sbarchi clandestini a Lampedusa, quando il deputato dell'Italia dei Valori Pierfelice Zazzera ha esposto un cartello con la scritta "Maroni assassino". Il gesto è stato immediatamente condannato da Fini che ha rinviato la decisione a giudicare al collegio dei questori.
Subito dopo è arrivato anche il dissenso del leader dell'Idv Antonio Di Pietro e del Pd, mentre in aula piovevano gli insulti e le accuse di Lega e Pdl. Successivamente Zazzera ha ammesso di essersi reso conto di aver valicato il limite e si è successivamente scusato con Maroni, il quale ha subito messo a tacere la polemica accettando le scuse, dichiarando di non essere permaloso. Come già preannunciato dal Presidente della Camera Fini, sull'accaduto è intervenuto il collegio dei Questori della Camera che dopo aver analizzato il comportamento del deputato ha deciso per una sospensione di due giorni dalle sedute oltre che per la censura di Zazzera.
La questione immigrazione è abbastanza spinosa al momento, l'Italia sembra sola a fronteggiare l'emergenza mentre il Ministro Maroni ha sottolineato un atteggiamento ostile da parte della Francia. Pare infatti che la maggioranza degli immigrati abbia intenzione di recarsi nel paese di Sarkozy e che non voglia permanere in Italia a lungo: tale occorrenza non piace al Ministro dell'Interno francese Gueant che ha ridiffuso alle prefetture le regole necessarie affinché un immigrato possa essere accolto in Francia, qualora queste regole non fossero rispettato il profugo verrebbe rispedito nel paese da cui ha ricevuto il permesso di soggiorno temporaneo, in questo caso l'Italia.
Le contestazioni di Maroni alla Camera sono in realtà solo la punta dell'iceberg di un paese estremamente diviso sulla questione immigrati. Sul tema è intervenuto il Segretario generale della Cei che ha detto:
La prospettiva dell'ospitalità rischia di dividere l'Italia, pochi giorni dopo che abbiamo celebrato i 150 anni dell'unità d'Italia. Tale resistenza chiede una riflessione attenta su quale tipo di società ci avviamo ad essere; essa manifesta infatti paura di fronte allo straniero che, essendo bisognoso, con le sue richieste mette in questione il nostro benessere economico (sia pure messo anch'esso in crisi); manifesta quindi anche chiusura al nuovo e al diverso; soprattutto denota incapacità a capire ciò che sta succedendo e a disporsi ad affrontarlo