Camera approva la Nadef e scostamento di bilancio da 23,5 miliardi, Pd e M5s: “Una presa in giro”
La Camera ha approvato, con 224 voti favorevoli e 127 contrari, lo scostamento di bilancio da 23,5 miliardi di euro richiesto dal governo Meloni. L'esecutivo potrà quindi indebitarsi per 23,5 miliardi in più del previsto: 3,2 miliardi di euro quest'anno, 15,7 miliardi nel 2024 e 4,6 miliardi nel 2025. La parte per quest'anno andrà in un decreto dedicato a pensioni e contratti collettivi, mentre i miliardi per il 2024 saranno usati nella legge di bilancio.
Per il voto serviva l'approvazione della maggioranza assoluta dei deputati, ovvero non solo la maggioranza dei presenti, ma di tutti i componenti. A causa di questa regola, il 27 aprile il centrodestra era andata sotto proprio in un voto su uno scostamento di bilancio, perché troppi deputati erano assenti al momento del voto. Questa volta, invece, non ci sono stati intoppi.
Insieme allo scostamento, la Camera ha approvato anche la risoluzione della maggioranza che impegna il governo a rispettare certi impegni nella legge di bilancio. Vengono confermate le misure già annunciate negli scorsi giorni: taglio del cuneo fiscale, avvio della riforma dell'Irpef e misure per le famiglie, oltre al rinnovo dei contratti, soprattutto per la sanità. "Adesso il centrodestra e il governo Meloni si apprestano a dare il via libera alla manovra di bilancio. Una manovra che sarà orientata alle famiglie, alla natalità e che punterà al taglio del cuneo fiscale per aumentare le buste paga e aiutare le imprese ad assumere", ha dichiarato Elisabetta Gardini di Fratelli d'Italia.
M5s: "Non avete mantenuto nessuna promessa elettorale", Pd: "Pericolo per il Paese"
In Aula, il dibattito è stato acceso. Per il Movimento 5 stelle, il vicepresidente della commissione Bilancio Gianmauro Dell'Olio ha detto che il taglio del cuneo sarà "una presa in giro degli italiani", perché "si tratta solo della conferma di un precedente taglio del cuneo, senza quindi nemmeno un euro in più in busta paga". Poi ha sottolineato che il centrodestra non ha rispettato "nemmeno una delle promesse fatte in campagna elettorale: flat tax per tutti, pensioni minime a mille euro, abolizione della legge Fornero, blocco navale per risolvere con la bacchetta magica la questione immigrazione, la cancellazione delle accise sulla benzina".
La capogruppo del Pd Chiara Braga ha definito la Nadef "una grande presa in giro e un pericolo per il Paese", in cui "non c'è niente di tutto quello che servirebbe". Un documento che nel complesso è "debole, minimalista, rinunciataria". Il governo Meloni "per mesi ha raccontato che tutto andava bene", ma "Giorgetti, un po' grillo parlante e un po' Cassandra, è stato costretto ad ammettere non solo che non c'è nessun tesoretto, ma c'è un vero allarme per il debito pubblico". Ministro che, fuori dall'Aula, ha ribadito ai cronisti che "man mano che anche gli esperti leggono il contenuto della Nadef e ancora di più quando leggeranno la legge di bilancio capiranno che il governo italiano ha fatto le cose in modo responsabile e serio".
Italia viva: "Scostamento incostituzionale, faremo ricorso alla Corte costituzionale"
Poco prima del voto, Luigi Marattin di Italia viva ha detto che il gruppo di Azione-Italia viva "presenterà un ricorso alla Corte costituzionale per verificare la legittimità costituzionale dello scostamento di bilancio" chiesto dal governo. Il punto, secondo Marattin, è che per chiedere uno scostamento di bilancio la Costituzione prevede delle cause eccezionali che, al momento, non ci sono. Quindi la richiesta sarebbe incostituzionale.
Giorgetti ha risposto: "Si vada a leggere la legge costituzionale quando parla di ‘cause eccezionali' che hanno gravi ripercussioni e che non dipendono dalle condizioni economiche. Mi sembra che siamo in una situazione come questa o mi sbaglio? La guerra in Ucraina non è che l'ha fatta il governo italiano. L'ha fatta Putin. Le conseguenze economiche e finanziarie le vedete tutti".