Cambia la prescrizione per le bollette non pagate: due anni di tempo per recuperare il credito
Non più di due anni per riscuotere le bollette pregresse, è quanto impone una nuova norma contenuta all'interno della legge di stabilità. L'emendamento alla manovra, approvato dalla commissione Bilancio della Camera, agisce sui tempi di prescrizione delle bollette emesse dalle aziende di luce e gas, tagliandoli di 3 anni. In sostanza, le aziende non potranno più agire nei confronti dei consumatori per bollette pregresse emesse oltre i due anni, una norma che prova a smorzare l'odioso fenomeno dei maxi-conguagli che in passato ha colpito moltissimi utenti in Italia.
Il nuovo termine introdotto dall'emendamento vale anche per i rapporti tra distributore e venditore, con l'operatore del trasporto e con gli altri soggetti della filiera e le disposizioni si applicheranno a partire dal prossimo primo marzo 2018 per il settore elettrico, e dal primo gennaio 2019 per il settore del gas. Per quanto riguarda invece i contratti di fornitura del servizio idrico, invece, la prescrizione di due anni varrà solo nei rapporti con utenti domestici e micro imprese e scatterà dal primo gennaio 2020.
Dall'approvazione della manovra finanziaria, l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico avrà 60 giorni di tempo per definire le misure necessarie all'implementazione del sistema attuale in materia di tempistiche di fatturazione tra gli operatori della filiera dell'energia elettrica e il gas. In caso di emissione di fatture a debito per conguagli riferiti a periodi superiori ai due anni, l'utente avrà diritto a presentare un reclamo e richiedere la sospensione della ricossione, ma solo nel caso in cui l'Autorità garante della concorrenza e del mercato abbia aperto un procedimento per l'accertamento di violazioni del codice del consumo, relative alle modalità di rilevazione dei consumi, di esecuzione dei conguagli e di fatturazione.