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Calenda: “Pd e M5S sono e rimarranno incompatibili. È un avversario politico tanto quanto la Lega “

“Ci dividono il rispetto dei valori liberal democratici, dello stato di diritto, delle istituzioni e l’idea di progresso e di società”: anche Carlo Calenda ribadisce la sua posizione dopo un’apertura di Dario Franceschini al Movimento Cinque Stelle che aveva fatto scattare le polemiche all’interno del Pd.
A cura di Annalisa Girardi
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Anche Carlo Calenda si inserisce nella discussione su un'intesa o meno verso il Movimento Cinque Stelle. All'indomani dell'apertura verso i pentastellati di Dario Franceschini, l'europarlamentare dem pubblica su Twitter un documento, definendolo "l'ordine del giorno che vorrei presentare alla direzione nazionale del Partito democratico fatto per chiarire le posizioni su M5S e unire su priorità e metodo di lavoro le varie aree".  Il primo punto che afferma Calenda è che "Partito democratico e M5S sono e rimarranno incompatibili". Poi precisa: "Ci dividono il rispetto dei valori liberal democratici, dello stato di diritto, delle istituzioni e l'idea di progresso e di società. Il M5S è un avversario politico da battere esattamente come la Lega".

Anche ieri, dal palco della Festa dell'Unità a Roma, Calenda aveva ribadito la posizione: "Se facciamo un’alleanza con M5S io me ne vado subito", aveva affermato, sottolineando di non voler fare una scissione, ma escludendo in ogni modo un'intesa con il partito di Luigi Di Maio. "Voglio allargare e non spaccare nel Pd. Ma se non si esclude in modo definitivo da qui alle elezioni un Governo con M5S cambia tutto. Il problema di fare una cosa diversa per me c’è, se il nodo non viene sciolto".

Nel secondo punto del testo, invece afferma: "Il processo lanciato dal segretario Zingaretti per una ‘Costituente delle idee' è valido e condivisibile", ma "non possiamo rimanere privi di un’agenda programmatica fino a novembre". Al terzo punto sottolinea invece la necessità di far "partire rapidamente il lavoro per la costruzione di un fronte democratico in vista delle prossime elezioni politiche", per cui bisogna "definire un tavolo di confronto sul programma". E ancora: "Questo processo, qualora la legislatura dovesse continuare, porterà alla nascita di un ‘governo ombra' della coalizione. Deve essere chiaro che il mantenimento della ‘vocazione maggioritaria' passa attraverso una riaggregazione dei modi liberal democratici, social democratici e popolari. Per essere credibile questo percorso deve prevedere da subito primarie di coalizione per la scelta del candidato leader". In ultima, Calenda scrive che "per governare le posizioni politiche in modo da non aprire ogni giorno un fronte interno, regolarmente ripreso dai giornali, occorre dotarsi di un luogo di coordinamento politico, anche informale, di cui facciano parte le personalità più rilevanti del Pd". Un organo di coordinamento politico, quindi, con la funzione di promuovere il confronto e la condivisione della linea interna al partito. "È indispensabile far sparire subito il quotidiano ‘il Pd si spacca su…' dai media italiani".

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