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Calenda dice che sul nucleare è più vicino alla destra che a Schlein. E Italia viva lo attacca

Intervistato a Mattino 5, Carlo Calenda ha concordato che, sul nucleare, il Terzo polo è “più vicino alla destra che al Pd di Elly Schlein”. Le sue parole, però, hanno creato una polemica con la dirigente di Italia viva Teresa Bellanova: “La linea politica non sarà decisa con imposizioni dall’alto”.
A cura di Luca Pons
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Il Terzo polo è "più vicino alla destra che al Pd di Elly Schlein". Una polemica è montata sulle parole del leader di Azione, Carlo Calenda, riportate dalle agenzie di stampa e dai giornali, fino a causare la risposta piccata di una dirigente di Italia Viva, l'ex ministra Teresa Bellanova. Parole che, però, Calenda non ha pronunciato proprio in questo modo. Ospite a Mattino 5, il segretario di Azione ha parlato per alcuni minuti dell'energia nucleare, sostenendo che andrebbe promossa in Italia.

A quel punto, il conduttore Francesco Vecchi ha chiesto: "Su questi temi (il nucleare, ndr), lei non è più vicino alla destra che al Pd di Schlein?", e Calenda ha risposto: "Assolutamente sì, infatti la destra ha votato… Oddio, la destra sul nucleare dice e non dice, no? Noi per esempio l'altro giorno abbiamo chiesto di votare una mozione nostra in cui si diceva con chiarezza che si deve andare verso il nucleare, e la destra l'ha votata", per poi specificare: "Se un provvedimento della destra lo condivido, lo voto, se è un provvedimento della sinistra lo condivido, anche. Cioè non è perché è della destra o della sinistra che lo voto e non lo voto".

Calenda quindi ha ripreso il discorso, proposto più volte negli ultimi mesi, sul fatto che il Terzo polo non intende appoggiare il governo Meloni, ma solo votare i provvedimenti su argomenti che condivide. Un atteggiamento che gli altri partiti di opposizione, soprattutto Partito democratico e Movimento 5 stelle, hanno spesso criticato perché ritenuto troppo vicino alla linea del governo, come avvenuto al congresso della Cgil nel confronto tra Calenda, Schlein, Meloni e Fratoianni. In ogni caso, si può dire che Calenda non abbia affermato che "il Terzo polo è più vicino alla destra che al Pd" in generale, anche se ha lasciato aperta la possibilità di appoggiare la destra sui temi che "condivide".

La polemica tra Carlo Calenda e Teresa Bellanova

L'affermazione di Calenda, però, non è stata apprezzata da Teresa Bellanova, esponente di spicco del Terzo polo e dirigente di Italia Viva: "Leggo che Carlo Calenda ha dichiarato che saremmo più vicini alla destra che al Pd. Non sono notoriamente d'accordo", ha comunicato in una nota, ricordando che "la linea politica, come già deciso, verrà indicata nel congresso in modo democratico e dal basso, partendo dalle istanze dei territori e non dalle imposizioni dall'alto". Anche l'account ufficiale di Italia viva ha ripreso la comunicazione di Bellanova. La polemica ha spinto lo stesso Calenda a replicare.

"Ma perché scrivete queste falsità? Ho risposto, su domanda specifica dell’intervistatore, che SUL NUCLEARE il centro destra è più vicino alla nostra posizione rispetto alla Schlein", ha twittato, riportando un articolo di giornale. Successivamente, Calenda non ha più commentato direttamente sulla vicenda. Ha retwittato, però, la risposta di un utente a Bellanova: "Sul nucleare e comunque su ogni proposta condivisibile, venga dalla destra o dalla sinistra, per il bene del paese. Prima di polemizzare bisognerebbe ascoltare".

Tensioni interne al Terzo polo, quindi, proprio nel giorno in cui Calenda ha confermato – nella stessa intervista a Mattino 5. -che "il 10 giugno le due assemblee" di Italia viva e Azione si riuniranno per ufficializzare l'unione in un partito unico, anche se "già oggi funzioniamo come un partito unico". Per quanto riguarda il ruolo di segretario, Calenda si candiderà, ma "lo decideranno gli iscritti con un meccanismo di primarie. Non vogliamo fare come il Partito democratico dove gli iscritti hanno votato per Bonaccini e i non iscritti hanno ribaltato il risultato", ha detto.

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