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Calenda: “Bollette a 28 giorni inaccettabili, devono essere vietate il prima possibile”

Il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda definisce “inaccettabile” la fatturazione a 28 giorni delle bollette che viene applicata soprattutto dalle compagnie telefoniche e spiega che è una questione che “va risolta il prima possibile”. La norma non è stata inserita nella legge di bilancio ma potrebbe entrare nella manovra durante la discussione in Parlamento.
A cura di Stefano Rizzuti
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La questione delle bollette a 28 giorni emesse da alcune compagnie, soprattutto telefoniche, al posto di quelle con cadenza mensile è un tema che in molti si attendevano venisse affrontato all’interno della legge di bilancio. La manovra varata dal Consiglio dei ministri, però, non ha incluso una norma in materia e ora si attende che venga inserito durante la discussione in Parlamento un provvedimento che proibisca la fatturazione a 28 giorni, probabilmente basandosi sulla proposta di legge presentata da Alessia Morani, del Pd. Secondo il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, la fatturazione a 28 giorni è “inaccettabile” ed è una questione “che va messa a posto il prima possibile”. Tanto che a chi gli chiedeva se la norma verrà inserita con un emendamento alla legge di bilancio, Calenda ha risposto solamente: “Va risolta il prima possibile”.

Le parole di Calenda non sono bastate al Codacons: l’associazione a tutela dei consumatori parla di un “colpevole ritardo intollerabile” da parte del governo “che sta pesando sulle tasche dei cittadini costretti a pagare di più per bollette non più mensili ma ogni quattro settimane”. Secondo il Codacons, il governo dovrebbe passare “dalle parole ai fatti”: “Il comportamento illegittimo degli operatori va avanti da mesi, e non capiamo cosa si aspetti ancora ad elevare una maxi-sanzione nei confronti delle società scorrette e adottare provvedimenti a tutela degli utenti, i quali stanno pagando milioni e milioni di euro in più a causa di fatture fuorilegge”.

A chiedere un intervento in materia per eliminare le bollette a 28 giorni era stata, per prima, la deputata Alessia Morani che ha poi presentato una proposta di legge per mettere fine a questa pratica. La Morani ha commentato le parole del ministro dello Sviluppo Economico: “Troviamo molto positiva la presa di posizione di Calenda rispetto al problema delle bollette telefoniche ogni 28 giorni: va risolto al più presto”. Morani ribadisce: “La questione va dunque affrontata subito e la legge di bilancio è l'occasione utile per farlo. Per questo, sono pronta a presentare, sotto forma di emendamento, la mia proposta di legge sul tema”.

Apprezzamento alle parole di Calenda è arrivato anche da Michele Meta, presidente della commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera:

Apprezzo la disponibilità del ministro, attento e competente, a mettere subito in pratica la risoluzione approvata due settimane fa a Montecitorio contro la pratica ingannevole della tariffazione a 28 giorni. Quel testo, a mia prima firma, ebbe il voto unanime di tutte le forze politiche e attende ora misure concrete che lo recepiscano. Avevo già dichiarato, in queste ore, la mia intenzione di riproporlo in sede di conversione parlamentare della manovra di bilancio; se anche il ministro pensasse a una norma specifica, a parte, saremmo comunque pronti a offrire tutta la nostra collaborazione, per porre fine a un inganno vero e proprio ai danni dei consumatori non solo da parte delle compagnie telefoniche, ma anche – come stiamo vedendo – di società operanti in altri settori. L'importante è che tutto si risolva rapidamente”.

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