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Calenda a Boccia: “60mila guardie civiche per controlli su movida? Inaccettabile in una democrazia”

Il leader di Azione Carlo Calenda attacca il ministro Boccia, per l’arrivo di 60mila ‘assistenti civici’ che serviranno a vigilare sul rispetto delle misure di sicurezza: “Come possiamo pensare che 60.000 persone senza arte né parte, formate non si sa come, si mettano a girare per l’Italia dicendo agli italiani cosa devono fare sulla base di norme di cui nessuno capisce nulla?”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il leader di Azione, ex europarlamentare ed ex ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda attacca il governo, e in particolare il ministro per Affari Regionali Francesco Boccia, sulla fase due: "La guardia civica va bene per il Venezuela. Tridico non ci ha inondato di soldi, Boccia non ha speso 1 euro dei fondi europei e Arcuri ha fallito. Messaggi paternalistici da questi 3 incapaci sono inaccettabili. Fate il vostro lavoro. Gli italiani hanno fatto il loro", ha scritto su Twitter, rilanciando un video messaggio sui social

"Nel weekend Pasquale Tridico dell'Inps ci ha detto che gli italiani sono stati inondati di denaro; il commissario Arcuri ha detto che con i reagenti per i tamponi non deve succedere quello che è  successo con le mascherine, come se parlasse con un suo amico immaginario perché quello che è successo per le mascherine è responsabilità sua. Ma soprattutto il ministro Boccia ci ha detto che assumerà 60.000 ‘guardie civiche' per controllare i comportamenti degli italiani. Penso sia una cosa del tutto inaccettabile", ha affarmato il leader di Azione. "Come possiamo pensare che 60.000 persone senza arte né parte, formate non si sa come, si mettano a girare per l'Italia dicendo agli italiani cosa devono fare sulla base di norme di cui nessuno capisce nulla?" ha aggiunto. "È normale e lecito in un Paese democratico?".

E ancora, secondo Calenda Tridico, Arcuri e Boccia "non fanno il loro lavoro, dicono agli italiani con tono paternalistico e a tratti severo cosa devono fare. Questa cosa della guardia civica non può accadere in questo Paese. Deve accadere invece che finalmente lo Stato con i suoi ministri e i commissari fanno il loro lavoro. Su questo Azione si batterà. Esiste un dovere degli italiani che è stato fatto, esiste un dovere dello Stato e delle Regioni che in massima parte è stato fatto male. Su questo si devono concentrare le persone di governo". 

Calenda si riferisce ai 60mila assistenti civici, che verranno arruolati nelle prossime ore con un bando della Protezione Civile, che saranno impiegati anche per i controlli nella ‘movida': dovranno insomma vigilare sul rispetto delle norme di sicurezza, monitorando il rispetto del distanziamento sociale e del divieto di assembramento. In caso di violazione delle norme dovranno avvisare le Forze dell'Ordine. Si tratterà di volontari, quindi a titolo gratuito, e potranno essere disoccupati o percettori di reddito di cittadinanza.

Fonti del ministero degli Affari Regionali hanno chiarito che il servizio sarà di 16 ore settimanali "che ciascuno può regalare al proprio comune per aiutare gli anziani, portare spesa e medicine, aiutare nell'organizzazione del distanziamento sociale, come ad esempio fuori dalle chiese o fuori dai parchi per contingentare gli ingressi. Nessuna vigilanza, ronda o sentinelle anti spritz. In caso di assembramenti non potranno chiedere i documenti ma solo segnalare a vigili e forze dell'ordine", hanno precisato.

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