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Calderone dice che ci sono già 10mila offerte di lavoro per chi ha perso il reddito di cittadinanza

La ministra Calderone ha spiegato che sulla nuova piattaforma Siisl, per chi beneficia del nuovo reddito di cittadinanza, ci sono già diecimila offerte di lavoro e centinaia di migliaia di posti per i corsi di formazione.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Chi ha perso il reddito di cittadinanza troverà un lavoro o sarà formato e reintrodotto attraverso i corsi. Ma questo non significa che verrà distribuito una sorta di "lavoro di Stato". Nel giorno del via al nuovo supporto formazione e lavoro, con l'apertura della piattaforma Siisl, la ministra Marina Calderone assicura che la misura per chi si è visto togliere il reddito di cittadinanza, ma risulta tra gli occupabili, avrà un impatto completamente diverso rispetto ai tentativi precedenti. L'obiettivo è evitare che queste persone abbiano bisogno a vita di un sostegno, e per farlo il governo ha organizzato una nuova piattaforma per far incontrare domanda e offerta di lavoro.

"Il nostro obiettivo è di migliorare l’occupabilità attraverso la formazione – ha detto la ministra del Lavoro al Corriere della Sera – ma anche agevolando l’incontro fra domanda e offerta di lavoro". E ha aggiunto: "C’è grande partecipazione attorno a questa nostra iniziativa. La piattaforma ha già centinaia di migliaia di posti per corsi di formazione e decine di migliaia di offerte di lavoro". Per chi ha bisogno di un lavoro e si trova ad accedere al nuovo strumento di sostegno al reddito – nettamente ridotto rispetto al precedente – non dovrebbe essere perciò difficile trovare un'occupazione.

Per Calderone, questi sono temi "che bisogna affrontare con la giusta sensibilità e non con slogan, utili solo per i dibattiti televisivi". Poi ha garantito: "I numeri a nostra disposizione ci dicono che possiamo gestire quanti usciranno dal reddito di cittadinanza entro fine anno". Si tratta di un numero importante. "Con la suddivisione delle platee abbiamo messo in evidenza un aspetto importante – ha aggiunto la ministra del Lavoro – chi si attiva sarà aiutato, perché ci deve essere il nostro impegno ma anche quello del soggetto interessato che manifesti la sua volontà a essere accompagnato in un percorso di formazione e riqualificazione ma anche di lavoro". Poi, però, ha chiarito: "Non promettiamo un lavoro di Stato, ma chi presenterà la domanda sarà preso in carico tempestivamente dal centro per l'impiego e dalle agenzie. Sarà questa la vera discontinuità rispetto al passato".

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