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Calabria, la procura chiede rinvio a giudizio per Oliverio. Il governatore: “Faccio passo indietro”

I pm hanno richiesto nuovamente che Mario Oliverio, governatore della Calabria, venga mandato a processo. La richiesta arriva a meno di un mese dalla fine del suo mandato, nell’ambito dell’inchiesta sul caso Spoleto. L’accusa è di peculato, e riguarda un presunto finanziamento per 95mila euro teoricamente destinato alla promozione di enti regionali in occasione del Festival di Spoleto e per attività turistica, che in realtà sarebbe stato intascato dal governatore per “personale promozione politica”.
A cura di Annalisa Girardi
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La procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per il governatore della Calabria, Mario Oliverio. I pm hanno richiesto nuovamente che Oliverio venga mandato a processo, a meno di un mese dalla fine del suo mandato, nell'ambito dell'inchiesta sul caso Spoleto. L'accusa è di peculato, e riguarda un presunto finanziamento per 95mila euro, teoricamente destinato alla promozione di enti regionali in occasione del Festival di Spoleto e per attività turistica, che in realtà sarebbe stato intascato dal governatore per "personale promozione politica".

Secondo il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, e il suo aggiunto, Vincenzo Capomolla, i soldi messi a bilancio per la promozione di un evento sul territorio sono in realtà servita ad Oliverio per partecipare a un talk show dal vivo, organizzato a margine del Festival. È stato richiesto il processo anche per Mauro Luchetti, che rappresenta la società che si occupa di organizzazione di eventi e che era coinvolta nel Festival di Spoleto, e per l'ex parlamentare dem Ferdinando Aiello, responsabile di aver messo in contatto il governatore e l'impresa. L'udienza è fissata per il prossimo 25 febbraio 2020.

Le accuse al governatore Oliverio

Come spiega la Repubblica, in cambio dell'intervista al governatore, la Regione avrebbe sborsato circa 21mila euro per la società che ha organizzato l'evento, più altre risorse servite ad allestire una cena di gala e destinate a vitto e alloggio degli ospiti che hanno partecipato al Festival. L'accusa sottolinea inoltre come il talk show a cui ha partecipato Oliverio non facesse nemmeno parte del programma ufficiale del Festival

Il giudice si dovrà ora esprimere sul caso il prossimo febbraio: intorno a quella data dovrebbero arrivare i responsi anche nell'ambito delle altre inchieste che vedono indagato i governatore della Calabria. Fra queste quella relativa a ‘Calabria verde’, l’ente in house della Regione. La vicenda è quella riguardante il distacco di un dipendente. La notizia era stata data dallo stesso Oliverio che aveva spiegato: "Mi è stato notificato  dalla guardia di finanza un avviso di chiusura delle indagini preliminari ai sensi dell'art. 415 bis del codice di procedura penale con una contestuale informazione di garanzia sul diritto alla difesa ai sensi dell'art. 369 e 369 bis del codice penale emesso dalla procura della Repubblica di Catanzaro". Il reato di abuso d’ufficio sarebbe stato contestato "in relazione al proseguimento di un distacco del signor Barilaro Giuseppe, dipendente del Comune di Francica (Vibo Valentia), presso l'azienda Calabria verde". Oliverio si ritiene comunque estraneo ai fatti contestati.

La lettera a Zingaretti: "Faccio un passo indietro"

"Pur ritenendo di avere tutte le ragioni del mondo, non faccio dividere il bambino a metà. Di altri sono e saranno le responsabilità. La Storia si incaricherà di fare giustizia di tutto, presto o tardi. Io faccio un passo indietro per non consentire che venga distrutto e dilaniato un patrimonio che è la mia storia politica": con queste parole, inviate tramite una lettera aperta al segretario del Pd, Nicola Zigaretti, Oliverio ha annunciato il ritiro della sua candidatura a presidente della Regione Calabria.

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