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Ddl Zan, ultime notizie sul disegno di legge

Caivano, Maiorino (M5s): “Con la legge contro l’omotransfobia la tragedia si sarebbe forse evitata”

La senatrice del M5s Alessandra Maiorino, in un’intervista a Fanpage.it, commenta così la tragedia di Caivano: “Non c’è niente di sbagliato nelle persone Lgbt, bisogna solo lasciarle vivere in pace. Ognuno di noi deve imparare a vivere rispettando l’altro. Negare addirittura che certi orientamenti sessuali, certe ‘nature’ esistano, mi permetto di dire che è una violenza di stampo nazista”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La morte di Maria Paola Gaglione, deceduta dopo essere caduta dal motorino, speronata dal fratello Michele che non sopportava la sua relazione con un uomo trans, Ciro, impone una riflessione sulla necessità di accelerare l‘iter della legge contro l'omotransfobia. La legge Zan è approdata alla Camera a luglio, ma è stata praticamente subito rinviata a settembre.

La donna è morta nella notte tra venerdì e sabato a Caivano (Napoli). Il fratello, che non accettava che fosse "infetta", era accecato dall'odio, perché Maria Paola e il suo compagno trasgender avevano scelto di amarsi. Così mentre viaggiavano a bordo di un motorino insieme, li ha inseguiti e ha causato questa immane tragedia. Per Michele, che ora è in carcere, il pm ipotizza il reato di omicidio preterintenzionale aggravato dai ‘futili motivi'. Ne abbiamo parlato con la senatrice del Movimento Cinque Stelle Alessandra Maiorino. La parlamentare pentastellata, che ha partecipato alla bicameralina composta da deputati e senatori di maggioranza delle commissioni Giustizia di Camera e Senato, dando un contributo in prima persona per costruire l'attuale testo, è anche firmataria del disegno di legge ‘Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale e istituzione della Giornata nazionale contro l'omotransfobia nonché dei centri antiviolenza per le vittime di omofobia e transfobia', che era stato assegnato alla commissione Giustizia del Senato il 4 giugno 2019 (l'esame in commissione Giustizia del Senato non è mai partito).

Manca il reato di omotransfobia. In che modo una legge può aiutare a prevenire vicende come questa? Cosa sarebbe cambiato se fosse stata già in vigore?

Non ci sono parole umane adeguate per commentare quello che è successo a Caivano. Se fosse stata già approvata la legge, così come l'abbiamo pensata, ci sarebbe stata l'aggravante dell'omofobia. In particolare all'articolo 604-ter del codice penale sarebbe stata aggiunta una nuova circostanza aggravante: è prevista una pena aumentata fino alla metà ‘per i reati punibili con pena diversa da quella dell’ergastolo commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale, religioso o fondato sull’omofobia o transfobia'. Ma mi lasci dire che un aspetto altrettanto importante, oltre alla pena, è rappresentato dal significato culturale che questa legge avrebbe: verrebbe definito finalmente l'odio verso una categoria di persone, che troppo spesso viene negato. I detrattori di questa legge dicono che questi episodi di violenza, contro le persone Lgbt, non esistono. Sappiamo purtroppo che non è così. In questa legge sono poi previsti i centri e gli sportelli d'ascolto. Se fossero già stati in funzione forse avrebbero rappresentato per questi due ragazzi una via d'uscita, avrebbero potuto avere un supporto. E poi c'è un altro elemento che mi preme sottolineare: nel testo viene riconosciuta la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia, che verrebbe celebrata il 17 maggio di ogni anno anche nelle scuole, con percorsi di conoscenza per i ragazzi, che permetterà forse di scalzare quest'odioso stereotipo ingessato, con cui si vuole definire cosa è l'uomo perfetto e cosa è la donna perfetta. Il rammarico più grande è che se l'Italia si fosse mossa 20 anni fa, in linea con altri Paesi europei, tutto questo si sarebbe potuto forse evitare. Da quando questa legge sarà approvata saremo all'anno zero. Chi continua a dire che la violenza contro le persone Lgbt non esiste mente sapendo di mentire. Grazie al monitoraggio triennale dell'Istat, contenuto anch'esso nel testo, si potrà conoscere la reale portata del fenomeno, in termini numerici. Fino ad ora infatti non esistono dati ufficiali per questo tipo di aggressioni. Questa legge non è una bandiera, come in molti vogliono fare credere, è una necessità.

Sono necessarie adesso delle modifiche alla legge? Va esplicitato per esempio nel testo che l'omosessualità non è una malattia?

Sono assolutamente favorevole alle modifiche, nel 2020 è inammissibile che si possa pensare che le persone gay o trans si devono curare. Chi si esprime ancora in questi termini forse dovrebbe aggiornarsi: l'omosessualità è stata depennata dalla lista delle malattie mentali nella Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD) redatta dall'Oms. Non c'è niente di sbagliato in queste persone, bisogna solo lasciarli vivere in pace. Ognuno di noi deve imparare a vivere rispettando l'altro. Negare addirittura che certi orientamenti sessuali, certe ‘nature' esistano, mi permetto di dire che è una violenza di stampo nazista. Ci sono solo infinite sfumature.

Che ne pensa delle parole utilizzate da alcuni giornali per riferirsi a Ciro, il compagno di Maria Paola? Perché è così importante scegliere il termine giusto per descrivere la sua identità di genere?

Trovo sconvolgente che si parli al femminile riferendosi a Ciro. Chi vuole negare che si tratti di un uomo trans sta aggiungendo violenza a violenza. Voler negare che la disforia sia un fatto significa non aver capito nulla. La condizione della disforia non è un'invenzione. Questo episodio è uno squarcio in un mondo parallelo, in cui si intrecciano onore mafioso e cultura patriarcale. Onore mafioso perché evidentemente la relazione di Maria Paola gettava ‘disonore' sulla famiglia, e per questo il fratello Michele aveva minacciato di morte Ciro. Cultura patriarcale perché qui ancora una volta un maschio voleva arrogarsi il diritto di ‘correggere' una giovane donna. La madre di Ciro oggi racconta anche del suo dolore, dice che i "figli si accettano come sono, nn si uccidono". Non dico che sia semplice trovarsi da genitore ad affrontare queste situazioni, ma si deve partire sempre dal rispetto reciproco, dall'amore reciproco. Le istituzioni devono dare aiuto a queste famiglie, e invece troppo spesso lasciano da soli questi genitori.

"Non chiamatelo fratello. Uno che uccide la sorella qualsiasi motivo delirante abbia in testa non è un fratello. Non è neanche un animale, gli animali son più moralmente corretti. Chiamatelo per quello che è: un vigliacco, un infame". Si aspettava che Salvini condannasse apertamente questo terribile episodio? 

È stato abile a fare una dichiarazione ‘furbetta', che non scontenta nessuno. Ma in questa frase Salvini non riconosce il contesto in cui questo delitto si è consumato, è solo una condanna ‘acchiappatutti'. Invito il segretario della Lega a gettare la maschera: gli esponenti del suo partito sono tra i più grandi negazionisti. Sono stati tra i più accaniti difensori della legittima opinione. Ma negare l'esistenza di queste persone o dire che hanno bisogno di cure, non sono legittime opinioni, sono violenze e odio.

Il 40% delle persone Lgbt subisce violenze in famiglia. Un dato in aumento secondo le rilevazioni del Gay Center, che fa sapere che prima del lockdown erano il 25%. Cosa si può fare? 

Il lockdown ha avuto evidentemente un impatto maggiore su queste persone. Sono state per tanto per tempo isolate a casa con i loro familiari, che spesso sono i primi che li discriminano. Dobbiamo assolutamente portare avanti questa legge, che prevede anche la realizzazione di case-rifugio e centri anti-violenza, per i quali è stata stanziata una cifra iniziale di 4 milioni di euro. La somma, per il momento a tempo, viene indicata in un emendamento al dl Rilancio, che è stato approvato. Ma il nostro obiettivo è renderla una misura strutturale, e stiamo lavorando a un altro emendamento al decreto Agosto. La cifra quindi potrà essere aggiornata.

Quando pensa che verrà approvata la legge contro l'omotransfobia?

Se alla Camera la legge sarà approvata entro ottobre, come previsto dal calendario, passerà poi al Senato, dove con giochetti poco politacally correct la commissione Giustizia è rimasta alla Lega. Ebbene ci sono stati dei colleghi leghisti che hanno gongolato e mi hanno detto senza mezzi termini: ‘Potete dimenticarvi di vedere approvata la legge contro l'omotrasnfobia'. A loro voglio dire: ‘Potete scordarvi che arretreremo in questa battaglia'.

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