Diciassette mila euro spesi in un anno tra rinfreschi istituzionali, spese del bar (per “doveri di ospitalità”) composizioni floreali destinate a vivi e morti, fascetti di mimose per le donne e borselli “griffati” per gli studenti. I conti in tasca alle spese di rappresentanza della Provincia di Napoli restituiscono un quadro sicuramente curioso di come vengono spesi i soldi pubblici nell'Ente presieduto da Luigi Cesaro, deputato e coordinatore provinciale del Popolo delle Libertà, fedelissimo di un altro parlamentare, Nicola Cosentino, a sua volta ex potente sottosegretario all'Economia nel governo Berlusconi.
Il totale 2011 delle spese di Palazzo Matteotti non è esorbitante. Ma scorrendo le voci c'è di che sorridere. Per circa 80 tra cravatte e foulard di seta col logo dell'Ente spesi circa 2.200 euro. Poco meno di un migliaio d'euro per uno stock di 193 borselli griffati Provincia di Napoli da regalare alle delegazioni studentesche. A Cesaro e ai suoi piace elargire medaglie, coppe e targhe: 2.300 euro per l'acquisto di questi trofei nell'anno 2011.
Poi c'è il capitolo fiori. Coi fiori, si sa, si può esprimere tutto: gioie e dolori. Dunque la felicità per la visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la si esprime con un omaggio alla gentile consorte, Clio: 250 euro per una composizione floreale sicuramente apprezzata. Altri 1.500 se ne sono andati invece per corone funebri (costo medio 300 euro cadauna): ce n'è anche una acquistata in ricordo del padre dell'ex assessore provinciale al Bilancio. L'8 marzo, invece, la Festa della Donna in Provincia è tutta in giallo: fascetti di mimose a signore e signorine, gentile omaggio del presidente.
Infine, rinfreschi, bar e buffet. In un anno sono circa 770, gli euro spesi al bar per "doveri di ospitalità"; 550 euro invece per le colazioni di lavoro del presidente Cesaro. Poi ci sono le varie celebrazioni: poco meno di mille euro (980) per le celebrazioni del 150esimo dell'Unità d'Italia, 666 euro per la cerimonia di apertura di una sezione della Polizia Provinciale a Nola, grosso centro alle porte di Napoli. E infine le varie ed eventuali, fino ad arrivare ad un rinfreschino di fine anno per i dipendenti. Ma era già dicembre 2011 e la sobrietà imposta da Mario Monti si faceva evidentemente sentire: qualche salatino e una bevanda e basta. Costo: 50 euro.