Cabina di regia: 1,6 miliardi di ristori nel dl Sostegni per le attività più colpite dalla pandemia
Si è appena conclusa la cabina di regia convocata da Mario Draghi prima del Consiglio dei ministri che vedrà al centro le misure contro i rincari in bolletta. Il governo si prepara quindi a varare un decreto ad hoc per contenere l'impennata dei prezzi dell'energia. Non solo: in Cdm si approverà anche un nuovo pacchetto di ristori. A quanto emerso alla fine della cabina di regia, dovrebbe essere di circa un miliardo e mezzo (1,6 miliardi, per la precisione) la cifra stanziata per nuovi sostegni alle attività più colpite dall'emergenza Covid e dalle restrizioni anti contagio.
Il nuovo decreto Sostegni dovrebbe intervenire in particolare nel settore del turismo, della cultura, dello sport, del tessile, della moda, del catering, degli eventi e del wedding. Secondo fonti di governo, sarebbe quindi stato aumentato il fondo a disposizione del nuovo decreto Sostegni, in precedenza ipotizzato per un valore pari a 1,3 miliardi di euro. Sono stati quindi aggiunti 300 milioni per sostenere chi continua ad essere penalizzato dalla crisi.
Il Movimento Cinque Stelle, però, avrebbe chiesto un nuovo scostamento di bilancio per consentire al governo di intervenire in modo più decisivo. Non solo sul fronte dei ristori, ma anche su quello delle bollette.
A quanto riportano alcune agenzie di stampa, sarebbe stato discusso anche il tema di come permettere il voto per il nuovo presidente della Repubblica ai Grandi elettori positivi. Una decisione, però, non è stata ancora presa e si proverà a sciogliere il nodo in Cdm. Non è ancora chiaro se, nel caso in cui si decidesse di intervenire, sarà emanato un decreto o solo una circolare del ministero competente, quello degli Interni o quello della salute. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha scritto una lettera al ministro Federico D'Incà, in cui si è comunicato che nella riunione dei capigruppo è stato "ribadito che solo un intervento regolatorio del governo, alla luce del vigente quadro normativo, potrebbe autorizzare, dettando le prescrizioni sanitarie necessarie", i grandi elettori "a lasciare il proprio domicilio". Spetterebbe poi "alla Camera l'onere della definizione delle concrete modalità di esercizio del diritto di voto".