C’era una volta il Nuovo Centro Destra: nato nel momento di maggiore appannamento politico, mediatico e giudiziario di Silvio Berlusconi, fondato sulla risoluta volontà dei cinque ex ministri Pdl (Angelino Alfano, Maurizio Lupi, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin e Gaetano Quagliariello) di restare incollati alle poltrone anche dopo lo “smarcamento” dei berlusconiani dal governo di Enrico Letta, il partitino centrista è sul punto di esplodere. Stando ad attendibili indiscrezioni, infatti, il Ncd difficilmente sopravviverà alla “resurrezione” (l’ennesima) dell’ex premier, tornato in grande spolvero dopo l’assoluzione e soprattutto in grado di calamitare gli scontenti, a cominciare da Nunzia De Girolamo.
Salta la cena Nunzia – Francesca. In Fi non rivogliono la ex ministra – E’ proprio l’ex ministra dell’Agricoltura, “scivolata” sulla buccia di banana dell’inchiesta sull’Asl di Benevento, la più smaniosa di ricongiungersi in fretta e furia con i vecchi amici forzisti. Annusata aria di smobilitazione, Nunzia è iperattiva: aveva in programma anche una cena di riappacificazione con Francesca Pascale dopo le bordate della first lady azzurra che aveva criticato aspramente ogni ipotesi di ritorno a casa dei “traditori”. L’incontro (previsto per ieri sera) però è saltato. Troppi i riflettori accesi sulla De Girolamo e sulla sua irresistibile volontà di indossare di nuovo la spilletta di Forza Italia, sbandierata ai quattro venti. Tanto è vero che erano iniziate critiche e accuse da parte dei “pasdaran” della alleanza con il centrosinistra o almeno della indipendenza di Ncd. Senza contare il fatto che la stragrande maggioranza dei dirigenti forzisti non ne vuol sapere di riaccogliere a braccia aperte gli alfaniani.
Alfano a pezzi: miniscissione a sinistra in vista – Lei e Barbara Saltamartini, che si è dimessa ieri da portavoce nazionale di Ncd, continuano però a lavorare dietro le quinte e per farsi riammettere “a corte” vorrebbero portare in dote a Silvio una bella quantità di parlamentari e esponenti locali del partito. Devono fare i conti, però, con la pulsione opposta: Roberto Formigoni, Beatrice Lorenzin, Gaetano Quagliariello e tutti quelli che in questi mesi hanno attaccato a spada tratta Berlusconi non sono disposti a fare marcia indietro. Per Alfano sono dolori di testa non da poco: il partitino rischia la scissione, che sarebbe fatale considerate le dimensioni di partenza. Ma è già pronto un primo nucleo di “duri” pronti a formare un ennesimo Partito Socialista pur di non tornare in Forza Italia. I nomi?
Bonaiuti e Cicchitto rifondano il socialismo – Paolo Bonaiuti, Fabrizio Cicchitto, Beatrice Lorenzin e Alessandro Colucci. I quattro sono iperattivi in questi ultimi giorni: lavorano dietro le quinte per preparare una “zattera” in grado di ospitare i più irriducibili antiberlusconiani nel caso in cui Ncd si sciogliesse per riaggregarsi a Forza Italia. E del resto, dopo tutto quello che è accaduto, sarebbe veramente singolare rivedere accanto a Berlusconi i protagonisti della “scissione” alfaniana che più di tutti hanno affondato i colpi in questi mesi così difficili per il leader azzurro…