Bufera sul post antisemita di Raffaele La Regina, candidato con il Pd: le scuse non fermano la polemica
Bufera per un post pubblicato su Facebook a dicembre 2020 da Raffaele La Regina, candidato alla Camera nel collegio plurinominale della Basilicata. Il 29enne segretario regionale del partito aveva negato lo stato d’Israele, paragonandolo agli alieni. La Regina è uno dei quattro capilista under 35 scelti da Enrico Letta per rappresentare il restyling del partito e l'apertura alle nuove generazioni. Il giovane, allora collaboratore del sottosegretario dem Peppe Provenzano, scriveva: "In cosa credete di più: legittimità dello Stato di Israele, alieni o al mollicato di Mauairedd? E perché proprio al mollicato?".
In precedenza su Twitter aveva scritto "Gerusalemme è stata occupata in maniera illegale e violenta da Israele durante la guerra dei 6 giorni. Solidarietà al popolo palestinese". Il profilo Facebook di La Regina è stato poi chiuso, ma la polemica è scoppiata comunque. Tanto da costringere il Nazareno a intervenire immediatamente: "La posizione del PD su Israele è nota. I due tweet e il meme di Raffaele La Regina, risalenti a quando non era candidato del Pd e non rappresentava il PD, non rispecchiano in alcun modo il lavoro e le prese di posizione del Partito Democratico di questi anni, schierato a difesa del diritto a esistere dello Stato di Israele, della sua sicurezza e del percorso di pace".
"Candidare i giovani in Parlamento è una scelta di valore, soprattutto se i candidati portano valore e idee innovative. Se bisogna leggere tesi di odio che negano il diritto d'Israele ad esistere allora abbiamo un grande problema", ha scritto sul suo profilo Twitter la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello.
Il diretto interessato si è poi scusato così sui social: "Il Giornale di oggi mi accusa di negare l'esistenza dello Stato di Israele, richiamando un meme che distrattamente e superficialmente ho rilanciato in un gruppo privato. Si trattava insomma di satira, non di una posizione politica. Un gesto comunque sbagliato, per cui chiedo scusa. Ma voglio essere chiaro, non ho mai messo in dubbio la legittimità dello Stato di Israele, né in passato né mai, né il suo diritto a esistere".
Dopo le scuse su Twitter, La Regina è intervenuto in conferenza stampa, sottolineando di aver usato "parole sbagliate". "Le parole di Raffaele La Regina chiudono una polemica che Il Giornale ha voluto alzare", ha detto poi il segretario del Pd Enrico Letta al Nazareno, aggiungendo: "Siamo sempre molto trasparenti".
Ma il caso non sembra affatto chiuso per il Centrodestra: "No, il ‘caso La Regina' non è chiuso per niente. Nel Pd, dove ci si arroga il diritto di fare in continuazione gli esami al livello di democrazia altrui, si derubricano a ‘satira' i contenuti gravissimi di alcuni post social di un loro candidato ed esponente regionale che mette in dubbio il diritto di esistenza dello Stato di Israele". Lo dichiara la deputata di Fratelli d'Italia Ylenja Lucaselli.
"Sminuire un fatto di questa portata significa non avere rispetto degli elettori. Quanto riportato dal Giornale, sommato alle iniziative di Sinistra Italiana, alleata del Pd, di collateralismo a certe sigle che propongono il boicottaggio di Israele, tracciano il quadro di una preoccupante ambiguità dei dem sulla questione mediorientale. Sono loro ad aver molto da spiegare circa la piena adesione ai valori occidentali di democrazia e libertà. Pensare che questa forza abbia la pretesa di candidarsi alla guida della Nazione sconcerta e preoccupa".
"Disgustosa la doppia morale di Enrico Letta che si eccita a grufolare nelle dichiarazioni di Giorgia Meloni di quasi trent'anni fa e trova normale che il suo super candidato La Regina, mentre collaborava al Ministero del Sud non più di due anni fa, negava l'esistenza dello Stato di Israele come i peggiori terroristi islamici. La violenza verbale contigua all'integralismo islamico deve essere respinta senza se e senza ma, senza infingimenti, senza doppie morali, in una parola senza alcun "lettismo morale". Lo afferma Andrea Delmastro, deputato e capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Esteri.
"Alla cara Ruth Dureghello e attraverso di lei agli amici della comunità ebraica consegno tutta la mia indignazione per l'imbecille sequela di tweet su Israele di un tale che il Partito democratico ha deciso di candidare come sua ‘bandiera' al Parlamento della Repubblica Italiana. Abbiamo pianto insieme tante volte sugli orrori del passato, abbiamo fatto fronte comune davanti alla violenza dei nuovi nazisti che arrivano a negare il diritto di Israele di esistere: l'ignoranza e la superficialità di questa vicenda che ora si vorrebbe relegare al rango di una "ragazzata" non vi sfiori". Lo scrive in una nota il sottosegretario alla Difesa e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè.
"Il tema, sia chiaro, non è stare con Israele – aggiunge – ma stare dalla parte giusta che è quella che vede Israele nel pieno diritto di esistere: un diritto su cui non ci possono essere ambiguità o zone grigie. Così come per gli altri temi di antisemitismo che non hanno diritto di cittadinanza".
Matteo Salvini attacca il segretario dem, rivolgendogli cinque domande su Twitter. Una di queste è proprio sul caso La Regina: "Letta si è vantato per la candidatura di alcuni giovani, e proprio uno di loro nega il diritto all'esistenza dello Stato di Israele. Letta è al corrente di chi mette in lista? Letta sa che Raffaele La Regina aveva scritto altri messaggi contro Israele? Perché nessun dirigente del Pd li aveva segnalati e censurati? È normale, nel Pd, auspicare di cancellare lo Stato ebraico dalle mappe geografiche come vorrebbero gli estremisti islamici ed essere candidati?".
Anche Italia viva si scaglia contro il Partito Democratico: "Il candidato Pd La Regina mette in dubbio la legittimità dello Stato di Israele. Poi chiede scusa e per una candidatura cambia idea. O finge di farlo. L'antisemitismo va combattuto sempre e ovunque. Solidarieta' al popolo d'Israele. Noi siamo orgogliosamente diversi". Lo scrive su Twitter Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia Viva.