Bufera sul grillino Petrocelli: “Ho votato contro la risoluzione sull’Ucraina, ma non mi dimetto”
Il presidente della commissione esteri del Senato, il grillino Vito Petrocelli, non ci sta. Da giorni viene attaccato per aver votato "no" alla risoluzione di maggioranza sulla guerra in Ucraina, ma non vuole dimettersi. "Ho sviluppato in questi giorni – dice ora- una lunghissima riflessione, personale e politica anche nei confronti del presidente Giuseppe Conte". Quindi la decisione di non procedere alle dimissioni da presidente della commissione, perché non è "il gesto adatto a chiudere questa mia esperienza". Secondo Petrocelli, infatti, il voto contrario dopo le comunicazioni del premier non è stato un voto di fiducia, mentre sarebbe in linea con "la Costituzione e i principi del M5s".
Ai microfoni di Fanpage.it il senatore centrista Pierferdinando Casini ricorda che "è stato l'unico della commissione che ha votato contro una decisione quasi unanime del Senato, si tratta di un problema di sensibilità". Quindi chiede di disdire l'accordo che "lega il nostro Parlamento a quello della Russia, dando un segnale forte a una Duma che fa da passacarte a Putin".
A difendere Petrocelli, invece, è il collega Gianluca Ferrara. Il senatore spiega a Fanpage.it di aver chiesto "a tutti i commissari dell'Ufficio di presidenza del Senato se negli ultimi quattro anni Petrocelli è stato super partes e tutti hanno convenuto con me: ha svolto il suo sempre in maniera imparziale". Petrocelli andò in missione in Russia proprio assieme a Ferrara per stilare un protocollo d'intesa con la Duma russa. "Quel protocollo– ricorda- non ha posizioni sbilanciate verso il Cremlino, quello faceva parte soltanto di una normale pratica di diplomazia parlamentare e avviene anche con altri Paesi". Nonostante questo però, assicura, "in commissione esteri abbiamo stabilito che verrà eliminato".
Quindi Ferrara attacca Putin. "Quello che ha fatto – dice- è un atto assolutamente criminale, che non ha nessuna giustificazione di natura geopolitica. In questo momento bisogna sostenere il popolo ucraino in tutti i modi".