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Bufera su Durigon, Di Maio: “Il sottosegretario chiarisca, la trasparenza è un dovere”

Anche il ministro Luigi Di Maio commenta l’inchiesta di Fanpage.it: “Cosa penso del caso Durigon? Penso che indipendentemente dal colore politico la trasparenza sia un dovere. Di fronte a ogni più piccolo dubbio o sospetto il soggetto politico ha il dovere di spiegare e chiarire la sua posizione”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio commenta l'inchiesta di Fanpage.it sui rapporti tra il sindacato Ugl e la Lega, e in particolare sul ruolo chiave che ha avuto l'attuale sottosegretario al Mef Claudio Durigon, ex dirigente del sindacato, nella crescita del partito di Matteo Salvini nel centro Italia.

"Cosa penso del caso Durigon? Penso che indipendentemente dal colore politico la trasparenza sia un dovere. Di fronte a ogni più piccolo dubbio o sospetto il soggetto politico ha il dovere di spiegare e chiarire la sua posizione. Quindi mi auguro che questo chiarimento arriverà già nelle prossime ore", ha dichiarato Di Maio, sentito telefonicamente dall'AdnKronos.

Nel servizio di Fanpage.it fa discutere soprattutto una frase del sottosegretario leghista, ripresa con telecamere nascoste: "Quello che indaga della Guardia di Finanza, il generale lo abbiamo messo noi…". Il riferimento è all'inchiesta sui finanziamenti della Lega, su cui Durigon si dice sostanzialmente tranquillo.

Gli episodi dell’inchiesta

Il M5s ha invocato l'intervento del ministro dell'Economia Daniele Franco, che potrebbe revocare le deleghe al sottosegretario che ha scalato in poco tempo i vertici della Lega. Il video di Fanpage.it, in 25 minuti raccoglie le testimonianze di ex iscritti dell'Ugl, indagando sui rapporti tra Durigon e imprenditori della provincia di Latina, oggetto di inchieste della magistratura per presunti legami con la criminalità organizzata.

E sempre nella conversazione ripresa di nascosto dalle telecamere di Fanpage.it Durigon promette incarichi pubblici, facendo capire di avere il potere di decidere eventuali nomine. Nel servizio si parla ancora di tessere vistosamente gonfiate del sindacato che dirigeva come vicesegretario – si parla di 70mila iscritti reali e 2 milioni dichiarati – che ha fruttato l'accesso a incarichi ben retribuiti.

Fonti della Lega hanno fatto sapere che Claudio Durigon "è tranquillamente al lavoro" al ministero, e che il suo avvocato ha già presentato dieci querele. In Aula si è registrato un durissimo botta e risposta tra Lega e M5s, con il pentastellato Eugenio Saitta che si sofferma proprio sulle affermazioni di Durigon relative all'inchiesta sulla Lega: "Le parole di Durigon sono gravissime, fanno sorgere dubbi sulla Guardia di Finanza. Chiediamo l'intervento del ministro Franco perché c'è bisogno di chiarezza".

Edoardo Ziello (Lega) replica: "Siamo sempre garantisti, sono solo inchieste giornalistiche, dal punto di vista giudiziario non c'è niente", e tira in ballo l'inchiesta per stupro a carico del figlio di Grillo, Ciro, e le dichiarazioni della sottosegretaria Macina.

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