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Bruxelles, Pd spaccato sulle munizioni a Kiev. Conte: “M5s unico a opporsi a investimenti in armi”

“Il Movimento 5 Stelle è stata l’unica forza politica italiana a dire no, con coerenza sino al voto finale, a questa pericolosa deriva”: lo ha detto Giuseppe Conte, parlando del voto al Parlamento Ue sul piano per fornire più munizioni a Kiev. Voto in cui il Pd si è spaccato.
A cura di Annalisa Girardi
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Via libera al piano Asap, per rafforzare e velocizzare la produzione di munizioni da inviare all'Ucraina. La plenaria del Parlamento europeo ha votato a favore del piano, ma ha respinto gli emendamenti presentati dai Socialisti, gruppo di cui fa parte il Pd, che chiedevano di escludere i fondi del Pnrr e di coesione dal quadro. Gli stessi eurodeputati del Partito democratico si sono divisi sul voto generale, con 10 che hanno votato a favore, quattro che si sono astenuti e uno che ha votato contro. E subito sono partite le accuse alla segretaria Elly Schlein di non saper governare i suoi parlamentari, in Italia o in Europa che sia.

E dall'ex alleato Cinque Stelle è arrivata quella di non prendere posizione contro l'escalation militare. "Quanto successo oggi all'Europarlamento è frustrante. Mentre non si vede ancora una svolta diplomatica in Ucraina, si continua a sostenere il percorso di investimenti in armi. Anche oggi il Movimento 5 Stelle è stata l'unica forza politica italiana a dire no, con coerenza sino al voto finale, a questa pericolosa deriva", ha commentato Giuseppe Conte sui social.

Per poi aggiungere: "È triste vedere tanti, troppi partiti non opporsi alla possibilità di deviare i fondi del Pnrr sulle armi mentre in Italia il governo Meloni non riesce a metterli a terra per asili, scuole, sanità, infrastrutture e rilancio del Paese. Temiamo una escalation militare dagli esiti imprevedibili, che rende il futuro di tutti noi sempre più precario".

Da parte sua Schlein, ha spiegato la linea ufficiale del partito in una diretta Instagram: "Non abbiamo alcun dubbio sul pieno supporto all'Ucraina con ogni mezzo e siamo favorevoli all'avanzamento di una difesa comune europea.Non è per noi accettabile utilizzare le risorse del Pnrr e i fondi di coesione per produrre munizioni e armamenti".

Su questo punto si è espresso anche il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, durante il question time al Senato, sottolineando che il governo non ha alcuna intenzione di usare i fondi del Pnrr per acquistare armi e munizioni da inviare in Ucraina.

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