Brunetta tecnologico dota la scuola di Wi-fi: il kit sarà destinato anche alle elementari
Nuova stoccata del Ministro Brunetta che, dopo aver appoggiato l'iniziativa di Agenda Digitale, nonostante la crisi e le sferzate all'economia di Tremonti non manca di progetti volti all'innovazione, forse. In linea con la politica delle "3 I" teorizzata dal ministro Maria Stella Gelmini per la scuola, ovverosia "Inglese, impresa, internet", il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, a margine della ventiduesima edizione del Forum P. A. ha fatto sapere che "da oggi alle 12, diecimila scuole si potranno prenotare per avere la dotazione wi-fi". Una prenotazione che diventerà attuale per le prime 5.000 scuole entro i prossimi 6 mesi, mentre per le restanti 5.000 l'attrezzatura wireless potrebbe arrivare nei primi mesi del 2012.
Il progetto richiede un investimento pubblico iniziale di 5 milioni, mentre i fondi restanti verranno racimolati in corso d'opera attraverso i contributi di Regioni, enti e associazioni. Nel corso dell'intervento, intanto le prenotazioni delle scuole sono arrivate già a 800: si tratterebbe di un'innovazione importante per la scuola che però, aldilà delle intenzioni, stride con le immagini di istituti ospitati da strutture fatiscenti, privi di sistemi di riscaldamento adeguato, persino di gessetti o semplicemente di computer. Chissà come funzionerebbe in quei casi il Wi-Fi? Ma soprattutto come si può pensare di proporre un'innovazione, seppur lodevole, in un quadro di provvedimenti dove la scuola appare ogni giorno di più messa in un angolo? Vale forse di più una rete wi-fi che un insegnante serio, preparato, in grado di motivare i suoi alunni allo studio e all'approfondimento?
Ad ogni modo l'ammontare dell'intero provvedimento è di circa 10 milioni di euro: circa 20 miliardi delle vecchie lire per dotare ogni scuola di ordine e grado di sistema Wi-fi. Perché il sogno del Ministro, a suo stesso dire, è "dare il kit per tutti i bambini delle scuole elementari". Lungi da noi voler essere polemici ad ogni costo ma, il provvedimento, per quanto positivo, merita comunque una riflessione. Fermo restando l'indiscutibile potenza e valore della rete viene da chiedersi in che modo un bambino della scuola primaria, e in secondo lungo un genitore, che vede ridursi il suo diritto all'istruzione giorno dopo giorno può "godere" dell'iniziativa di Brunetta? E ancora, dove sono finiti i pericoli della rete e la "dipendenza da schermo" che i bambini sperimentano già abbondantemente con i videogames?
Chissà. Non ci resta che augurarsi che queste riflessioni siano soltanto manifestazioni di scetticismo di chi ricorda, non senza nostalgia, di essere cresciuto giocando alle tabelline con i suoi compagni di scuola.
