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Brunetta scrive a Letta: “La magistratura è politicizzata, dille di smettere!”

Lettera aperta del capogruppo alla Camera del Popolo della Libertà al Presidente del Consiglio: “Ferma la magistratura politicizzata”.
A cura di Redazione
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Dopo l'intervista in cui minacciava ripercussioni sulla stabilità del Governo nel caso di un aumento dell'Iva ad ottobre, Renato Brunetta ha deciso di tornare sullo spinoso tema della giustizia, nel pieno delle polemiche sui procedimenti giudiziari nei confronti di Silvio Berlusconi. Per farlo ha scelto di inviare al Presidente del Consiglio Enrico Letta una lettera aperta, dai toni duri nei confronti della magistratura (ma estremamente diretti e colloquiali), con la quale chiede un suo intervento diretto per "fermare la magistratura politicizzata. Ecco il testo:

“Caro presidente Letta, caro Enrico, ieri hai detto come fosse un atto di fede: ‘In Italia lo stato di diritto funziona’. Ancora: ‘Siamo in uno stato di diritto, non ci sono persecuzioni (traduco: Berlusconi non è perseguitato)’. Sii più prudente. Queste parole perentorie si scontrano con la realtà e il buon senso. Sono anzi proprio false, se permetti”.

“Ti consiglio la lettura di un volume del ‘Mulino’ uscito in primavera dal titolo ‘La qualità della democrazia in Italia’. Secondo gli autori, coordinati dal professor Leonardo Morlino, i dati oggettivi fanno emergere come la malagiustizia italiana incida pesantemente sulla ‘qualità della democrazia in Italia’, rivelandola ‘non in linea con gli standard internazionali di rule of law (stato di diritto, ndr)’. Analisi scientifica, non giudizio politico di Forza Italia. Questa giustizia nuoce alla democrazia”.

“Numerose sentenze della Corte europea dei Diritti dell’Uomo ‘stabiliscono l’esistenza di una violazione commessa dallo Stato italiano contro il diritto a un giusto processo’. Ok, presidente Letta?”.

“Studiosi non certo berlusconiani affermano: non c’è solo la lentezza dei processi, ma ‘la politicizzazione della magistratura, in particolare delle grandi sedi di Milano, Roma, Napoli e Palermo’ a far emergere figure di magistrati caratterizzate ‘da un mix di impunità, mediatizzazione estrema e politicizzazione senza simili nel mondo occidentale (…) visibilità mediatica e personalizzazione’. Ripeto: impunità, mediatizzazione, politicizzazione senza simili nel mondo occidentale! Altro che Stato di diritto. Ed è questo determina una ‘fiducia comparativamente bassa (rispetto all’area Ocse) dei cittadini’ nei confronti delle toghe”.

“La critica, in particolare della professoressa Daniela Piana, si appunta sul ‘sistema di governo della magistratura (che) non alloca incentivi e sanzioni, vincoli e opportunità’, il tutto in un contesto ‘di uno sbilanciamento eccessivo in favore dell’indipendenza, senza che ad essa corrispondano meccanismi di controllo organizzativo interno”.

“La diagnosi finale degli studiosi è grave: ‘Una democrazia nella quale la funzione giudiziaria si trova ad avere un’agenda estremamente ampia e un raggio di azione che lambisce i limiti della politica non può non rischiare di perdere in legittimità’. E’ ufficiale, è un dato di scienza: la magistratura italiana è politicizzata. Dille di smettere, presidente Letta!”

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