Brunetta sui 98 dipendenti licenziati, 4 segretarie assunte e tv al plasma? “Solo falsità”
Il Pdl respinge in toto la ricostruzione de La Repubblica.it sul "tornado Brunetta", che , dopo essere diventato presidente del gruppo Pdl alla Camera, avrebbe ordinato l'istallazione di un tv al plasma di 50 pollici, licenziato 98 dipendenti del Pdl alla Camera, assunto quattro segretarie portate con sé dalla personale "Free Foundation" e richiamato Renato Farina, l'ex giornalista radiato dall'Ordine perché referente dei servizi segreti. Una nota del Pdl, tuttavia, assicura che "Di vero c'è solo l'esigenza di dover tagliare circa il 65% del personale Pdl alla Camera, come previsto non solo dal risultato elettorale del partito ma anche dai tagli ai costi della politica tanto invocati dagli stessi quotidiani che oggi si dilettano a diffondere veleni e pettegolezzi".
L'esigenza di abbattere i costi attraverso la riduzione del personale, dunque, è ammessa dallo stesso Pdl. Attraverso una nota dell'ufficio stampa, il partito di Berlusconi riconosce la difficoltà e delicatezza del compito, che deve essere svolto "nel rispetto della dignità delle persone. Proprio per questo, tutto sta avvenendo in modo serio, approfondito e – assicuriamo – rapido. La serietà impone riserbo fino al momento delle scelte definitive. E di questo riserbo stanno approfittando alcuni irresponsabili per diffondere notizie allarmanti, scandalistiche, ma destituite di fondamento". Le accuse mosse a Brunetta sarebbero dunque falsità suggerite da persone che "cercano con ogni mezzo di conservare il posto di lavoro". Il tono difensivo della nota del Pdl cambia nel momento in cui si invita l'editoria a fare i conti con i propri tagli:
E spiace ancora di più perché i tagli che ci penalizzano non riguardano e non riguarderanno solo la politica, ma proprio e anche il mondo dell'informazione, come dimostrano i due giorni di sciopero del Corriere della Sera e le fibrillazioni in atto a Repubblica. Ci aspettiamo dunque di leggere anche articoli velenosi e molto critici sui ridimensionamenti in atto nel settore dell'editoria. Non sarebbe il caso di fare qualche riflessione un po' più seria, invece di ridurre tutto a pettegolezzo e falsità?