Brunetta minimizza: Tremonti mi ha chiesto scusa, anche se non ho capito il perchè
Che il rapporto fosse teso tra i due economisti lo si sapeva. Ma durante la presentazione della manovra varata settimana scorsa dal governo – che prevede decine e decine di miliardi di tagli a pensioni, servizi sociali e sanità, con l'obiettivo di portare il bilancio dello Stato al pareggio entro il 2014 – quelle che erano state solo scaramucce e diversi sono diventate veri e propri insulti, con Tremonti che strapazza Brunetta: "E' proprio un cretino!".
La scena, ripresa da Repubblica, la riassumiamo brevemente: Conferenza stampa al ministero dell'Economia per presentare i nuovi provvedimenti, dopo la firma di Napolitano. Tutti i membri del governo presenti. Parla Renato Brunetta: "Ricordo a tutti che la massa salariale del settore pubblico, per non considerare i consumi intermedi, è di circa 180 miliardi di euro. Per cui i correttivi di questo tipo sono assolutamente sostenibili". Quindi le telecamere vanno su Giulio Tremonti, visibilmente contrariato dalle parole del collega al dicastero della Pubblica Amministrazione. "E' proprio un cretino – dice rivolgendosi al Ragioniere Generale della Stato Mario Canzi – questo è il tipico intervento suicida".
Ma Brunetta continua a sciorinare cifre e Tremonti è sempre più nero. Ad un certo punto, si è rivolge a Sacconi: "Maurizio, è scemo eh?". E il ministro del Welfare: "Io non lo seguo neppure". E ancora il Ministro dell'Economia a ribadire il concetto: "Ma è proprio un cretino!"
Qualche ora dopo alcune agenzie di stampe riportano una nota del ministro della Pa, nella quale si legge: "E' venuto Giulio e mi ha abbracciato, chiedendomi scusa. Io, però, non ho ancora capito cosa sia successo. Ma si sa, non sono veloce di comprendonio".
Una settimana non proprio positiva per Brunetta che rischia di vedersi rovinato il matrimonio con Titti, in programma domenica 10 a Ravello, sulla Costiera Amalfitana. Tutti vogliono partecipare alle nozze del Ministro, ed in particolare coloro che qualche settimana fa aveva definito la "peggiore Italia". Su Facebook e sul web in generale, è in atto, in queste ore, un vero e proprio tam tam, cominciato da un gruppo che invita precari, dipendenti pubblici e indignati a partecipare a un presidio in piazza Vescovado nella cittadina campana: "Non siamo stati invitati alla festa, eppure l’Italia peggiore ha voglia di incontrare la peggiore Italia che calpesterà il suolo di Ravello domenica 10 luglio”, si legge nel testo di presentazione dell'evento di Facebook.