Brunetta, Marchionne e Bonanni: le reazioni al video di Marcegaglia contro il Governo
Dopo che Emma Marcegaglia si è scagliata contro il Governo, nel messaggio di ieri per invitare gli imprenditori all'Assise nazionale di Bergamo del 7 e 8 maggio prossimo, non sono tardate ad arrivare le reazioni da parte del mondo politico ed economico del Paese. A controbattere le dichiarazioni della Presidente di Confindustria è stato in primis il Ministro per la Pubblica Amminsitrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, che ha così commentato il video messaggio:
Il Governo ha risposto bene alla crisi, abbiamo riformato Finanziaria, scuola, sanità e la scossa economica ci sarà. Abbiamo tenuta dritta la barra della spesa pubblica tagliando l'impossibile, prendendoci gli insulti di mezza Italia. In questi 35 mesi il governo e' stato autore di una delle politiche economiche anticrisi migliori tra i paesi industrializzati. L'amica Emma, lo sa. La chiave di volta si chiama crescita: se continuiamo ad avere un ritmo dell'1%, il nuovo Patto di stabilita' uccidera' la nostra economia. Dovremo puntare ad un tasso di crescita almeno del 2%.
Non è dello stesso avviso il segretario nazionale della Cisl Raffaele Bonanni che ha così chiosato l'intervento della Marcegaglia: "Sono d'accordo sul fatto che in Italia sta prevalendo la realtà del litigio senza soluzione di continuita' mentre il Paese avrebbe bisogno di cure. Il premier aveva promesso una frustata. Che fine ha fatto? La frustata non c'è e la vorremmo davvero. La prima e' una vera riforma fiscale. L'altra frustata riguarda i costi della politica e una drastica revisione degli assetti amministrativi e istituzionali".
Indecisa, invece, la posizione di Sergio Marchionne sulla questione. Stamane alla presentazione della nuova jeep a Balocco, l'ad del Lingotto sembrava essere sulla stessa falsariga della Marcegaglia; queste le parole con cui ha sottolineato la sua posizione: "Le difficoltà che stiamo incontrando alla Fiat riflettono una mancanza di coesione. La battaglia per Mirafiori e Pomigliano parla chiaro: ci hanno lasciati soli." In tarda mattinata è arrivato poi il dietrofront: "Il governo ha fatto quello che poteva. Il ministro Sacconi ha fatto il massimo in quelle condizioni, ha cercato di inquadrare il discorso nel modo giusto. Quindi in questo senso non siamo stati soli. È il sistema che continua a costringere la Fiat a difendersi per il suo piano di investimenti nel Paese. Lo trovo assolutamente ridicolo e strano, non mi è mai successo niente del genere nella vita, in questo senso siamo soli, spero che non succeda con altri investitori stranieri che vengono in Italia, cerchiamo piuttosto di incoraggiarli anziché maltrattarli."