Brunetta fannullone, licenziato dal Municipio di Venezia per troppe assenze
Doveva essere la rivoluzione copernicana contro l’assenteismo dei dipendenti pubblici, ma il primo a essere stato licenziato per scarse presenze è stato proprio il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta. L’incarico minore gli è stato revocato perché troppo spesso via da Venezia – ovviamente, per gli impegni ministeriali – ma anche la lista civica “Brunetta” è stata rinominata dai suoi ex-sostenitori “Impegno per Venezia, Mestre, isole” – proprio in ritorsione al Renato assenteista.
La riforma Brunetta è costata tanto ai dipendenti pubblici: storiche sono le uscite del ministro Brunetta contro i “fannulloni” della Pubblica Amministrazione, contro i precari guidati da Maurizia Russo Spena (definiti “la peggiore italia) e anche contro i magistrati “rossi” – da punire con i tornelli all'entrata dei tribunali. Nel marzo 2010 si era candidato per diventare sindaco di Venezia, ma venne sonoramente sconfitto dall’avversario Orsoni. Oggi, il capogruppo Pdl Stefano Zecchi, dichiara in una nota: “Il Gruppo consiliare Lista Brunetta ha deliberato di cambiare la propria denominazione”, il motivo è l’assenteismo del Ministro al Comune di Venezia – nonostante in campagna elettorale avesse dichiarato che in caso di elezione sarebbe riuscito a conciliare l’incarico romano con quella lagunare.
"Questa decisione – prosegue la nota di Zecchi nella nota – è stata assunta considerando con rammarico l'assenza dalle iniziative relative al lavoro del Consiglio comunale dell'ispiratore e animatore della lista originaria, nata per affrontare le elezioni del 2010 a sindaco di Venezia”. Il Comune di Venezia è amministrato dal Pd, per questo Zecchi sottolinea che “la nuova situazione che non può valersi dei suggerimenti dell'On. Brunetta, basati su una profonda esperienza politica, nel desiderio di una sempre maggiore attenzione ai problemi di Venezia, Mestre e isole si è stabilito di modificare la denominazione del gruppo con l'intenzione di aprirsi e accogliere tutte le forze cittadine desiderose di lavorare per il bene della città e dei suoi abitanti”.
In una seconda nota, il Gruppo consiliare smussa i toni: “'Il Ministro Brunetta non è mai stato consigliere comunale essendosi dimesso ancor prima della riunione di insediamento del consiglio. Non si può perciò in alcun modo parlare di ministro assenteista”. Non rimane che sottolineare il destino ironico del fustigatore dei fannulloni dopo il duro giudizio espresso su di lui dal ministro Tremonti, che durante una conferenza stampa – a microfono aperto – lo insultò definendolo "cretino".