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Brigate di cittadinanza e passamontagna, le parole di Beppe Grillo provocano malcontento nel Pd

Le ‘brigate di cittadinanza’, lanciate da Beppe Grillo alla manifestazione del M5s di sabato, suscitano malumori nel Pd. D’Amato lascia l’Assemblea nazionale dei dem, sostenendo che nel Pd “c’è molto malcontento e malessere a cui bisognerà dare una risposta politica”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo le parole di Grillo pronunciate alla manifestazione del M5s di sabato contro il precariato e le misure del governo Meloni sul lavoro, dove il Garante del Movimento ha tirato in ballo le ‘brigate di cittadinanza', invitando i cittadini a reagire, si è scatenata la polemica anche all'interno del Partito Democratico, per la partecipazione di Elly Schlein al corteo pentastellata.

La prima conseguenza tangibile dei malumori tra i dem, è la reazione dell'ex assessore alla Sanità della giunta Zingaretti, Alessio D'Amato, candidato del centrosinistra alle ultime elezioni nel Lazio, che si è dimesso dall'Assemblea nazionale del partito: "Brigate e passamontagna anche no. È stato un errore politico partecipare alla manifestazione dei 5 stelle, non mi ritrovo in questa linea politica. Continuo a lavorare per una alternativa ai sovranisti e ai populisti", ha scritto sui social.

"Va prestata grande attenzione a cosa si dice. E se lo si fa in una manifestazione pubblica, sì, possono essere considerate eversive. Il passamontagna si è messo in circostanze nefaste per la Repubblica" e "Brigate evoca le Brigate rosse, ovviamente. A giudicare dalle telefonate ricevute, direi che" nel Pd "c'è molto malcontento e malessere a cui bisognerà dare una risposta politica", ha dichiarato oggi D'Amato in una intervista a Il Messaggero. La questione troverà spazio sicuramente alla direzione nazionale del Partito Democratico, prevista per oggi pomeriggio.

Schlein, ha affermato ancora D'Amato, "ha fatto un errore politico. Non si partecipa ad un'iniziativa politica senza conoscerne la piattaforma, chi sono gli esponenti, quali gli interventi. Perché poi accade quello che è accaduto. Delle due, l'una: o c'è stata una sottovalutazione, e le è stata tesa una trappola per metterla in difficoltà. Oppure c'è stata inconsapevolezza, che è ancora peggio. In ogni caso, la cosa più grave è che a 24 ore di distanza dalle parole di Grillo non ci sia stata una presa di distanze netta".

"Lavorerò per far valere le tesi della sinistra riformista, che deve avere un linguaggio chiaro, farsi comprendere e contrastare sia i sovranisti che i populisti. Se si imbocca una deriva minoritaria, nella quale non si trattano i temi che interessano davvero gli italiani, avverto il rischio che le forze riformiste possano fare la fine dei socialisti in Francia. Sono anni che auspico una riflessione seria, spero ancora che si recuperi una linea e che non si vada dietro alle parole d'ordine di Grillo".

L'ex parlamentare dem Andrea Marcucci attacca: "Le affermazioni di Grillo, quel riferimento al passamontagna, fanno accapponare la pelle, e sono davvero inconciliabili. Alla manifestazione del M5S ho sentito parole lontanissime, direi opposte a quelle del Pd che ho conosciuto io. Mi sembra che il Pd si stia accodando alle battaglie del M5S", ha detto al Giornale l'ex senatore del Pd, da pochi giorni presidente dei Liberali e Democratici Europei (Lde).

"Elly Schlein decidendo di partecipare al corteo di Conte indica una chiara scelta di cam po, che va molto oltre la biografia del suo stesso partito. Sul sostegno incondizionato all'Ucraina non dovrebbero esserci dubbi, come sull'aggressione operata da Putin e dai russi. Non sono tanto le astensioni o i voti contrari al parlamento europeo che mi preoccupano, i voti ribelli ci sono sempre stati, quanto la difficoltà a capire quali siano le indicazioni della dirigenza Pd".

"Noi dobbiamo trovare un modo di coordinarci con le opposizioni. Altrimenti Meloni farà quello che vuole. È giusto che la segretaria tessa una tela su temi specifici" e alla manifestazione del M5S Elly Schlein "ha tentato, portando un saluto, di dare un segnale distensivo. Ma dopo il suo passaggio, in quella piazza convocata contro la precarietà, è successo di tutto. Penso che le sia stata te- sa una mezza trappola. I discorsi fatti da quel palco fanno pensare che quel lavoro di avvicinamento qualcuno abbia voluto sabotarlo", è invece la lettura che il sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci del Pd, Matteo Ricci, affida al Corriere della Sera.

L'ex comico dopo le critiche ieri ha scelto di replicare con un post ironico: "Brigata ‘Riparazione panchine'", ha scritto sui social, pubblicando una foto in cui viene ritratto un uomo che indossa una maglietta con il logo del Movimento e un passamontagna nero, reggendo tra le mani un foglio con su scritto "Brigata di cittadinanza, reparto d'assalto".

Il leader M5s, Giuseppe Conte, in un lungo post su Facebook ha difeso il Garante del Movimento, parlando di "strumentalizzazione" di una singola frase "estrapolata dal suo contesto" e "criminalizzata perché, accarezzando il gusto del paradosso, incitava i presenti a indossare il ‘passamontagna' per compiere non già azioni violente, bensì azioni pacifiche e utili per la propria comunità. E così un omaggio al lavoro socialmente utile di tanti cittadini attivi" ha "originato un ridicolo coro di indignazione. Ovviamente in questo coro si distinguono anche gli esponenti della falsa opposizione. Ma cosa pensano, di intimorirci? O forse mirano a coprire con questi giochetti il grido che si e' levato oggi dalla piazza romana? Non ci riusciranno", ha aggiunto l'ex premier.

In difesa di Grillo oggi si è schierato anche l'ex presidente della Camera Roberto Fico: "Trovo la polemica assurda, in assoluta malafede, chiaramente strumentale, fatta con disonestà intellettuale. Grillo appunto parlava di fare lavoretti di quartiere e pulire le aiuole. Suvvia! Chi ha alzato i toni sono invece quelli che attaccano Conte, Grillo e il M5S. Probabilmente – ha detto – lo fanno perché spaventati dalla capacità del Movimento di coinvolgere le persone e dai segnali di unità del fronte progressista".

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