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Braccio di ferro sull’Iva, ma Brunetta insiste: “L’aumento va cancellato”

Continua il braccio di ferro all’interno del Governo tra la componente pidiellina e i “tecnici” sull’aumento dell’Iva. Brunetta insiste per la cancellazione, ma le risorse non ci sono e la deadline è sempre più vicina.
A cura di Redazione
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Nel giorno dell'emanazione del decreto del fare, con il quale il Governo intende rilanciare l'occupazione e dare un po' di ossigeno alle tante imprese che "lavorano con lo Stato", il capogruppo del Popolo della Libertà alla Camera dei Deputati Renato Brunetta torna ad insistere sulle questioni Iva ed Imu. Per farlo sceglie le colonne de Il Mattino, dalle quali non lesina critiche alla fronda interna al Governo Letta che esprime "più di qualche perplessità" sulle ipotesi di cancellare l'aumento dell'Iva e rimodulare l'Imu. La prima bordata è ovviamente per il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, che aveva detto senza mezzi termini che la rinuncia all'aumento dell'Iva sembrava "impossibile": "In maniera improvvida e irresponsabile forse avrà voluto solo fare qualche dispetto al premier: eppure la materia non era di sua competenza". La competenza sarebbe invece di Saccomanni, anche lui nel mirino delle critiche di Brunetta: "Lui non si rende conto che entrando a far parte del governo non è chiamato solo a descrivere i nodi sul tappeto da bravo tecnico qual è, ma piuttosto deve contribuire a risolverli".

Del resto, sulle questioni Brunetta mostra di avere le idee chiarissime e non lascia spazio a considerazioni di diverso tipo: "L'Imu sulla prima casa sarà del tutto cancellata e la tassazione sugli immobili sarà rivista nell'ambito delle nuove norme sugli estimi catastali. Quanto all'Iva, l'aumento previsto a luglio sarà sospeso ed entro fine anno avremo una grande riforma dell'imposta sui consumi". Trovare i soldi non sarà semplice, ma il capogruppo pidiellino ipotizza: "Con il decreto che sblocca i pagamenti della Pubblica amministrazione alle imprese si libereranno almeno 40 miliardi, se non di più. Ebbene, a fronte di quei pagamenti ci saranno delle fatture, dunque avremo un gettito Iva del tutto non previsto. Forse dalle aliquote potremo ricavare dagli 8 ai 10 miliardi. Questa mi sembra una proposta seria, ragionevole e totalmente verificabile".

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