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Bozza manovra, l’Inpgi confluisce nell’Inps da luglio 2022: le novità per i giornalisti

All’articolo 28 la manovra del governo prevede che, dal primo luglio del 2022, l’Inpgi – l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani – confluisca nell’Inps. L’operazione serve a “garantire la tutela delle prestazioni previdenziali in favore dei giornalisti”, si legge nel testo della bozza della legge di Bilancio.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Si va verso l'addio all'Inpgi, l'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani. Secondo quanto riportato nella bozza della prima manovra del governo Draghi, l'ente previdenziale dovrebbe confluire nell'Inps a partire dall'estate prossima: "Al fine di garantire la tutela delle prestazioni previdenziali in favore dei giornalisti, con effetto dal 1° luglio 2022, la funzione previdenziale svolta dall'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani "Giovanni Amendola" (INPGI) ai sensi dell’articolo 1 della legge 20 dicembre 1951, n. 1564, in regime di sostitutività delle corrispondenti forme di previdenza obbligatoria, è trasferita, limitatamente alla gestione sostitutiva, all'Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS) che succede nei relativi rapporti attivi e passivi", si legge nel testo della legge di Bilancio.

Per questo motivo, sempre dal primo luglio del 2022, "sono iscritti all'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti i giornalisti professionisti, pubblicisti e i praticanti titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica, nonché, con evidenza contabile separata, i titolari di posizioni assicurative e titolari di trattamenti pensionistici diretti e ai superstiti già iscritti presso la medesima forma".

La novità si trova all'articolo 28 della legge di Bilancio del governo, che specifica anche:

Il regime pensionistico dei soggetti di cui al comma 1 è uniformato, nel rispetto del principio del pro-rata, a quello degli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti con effetto dal 1° luglio 2022. In particolare, per gli assicurati presso la gestione sostitutiva dell’INPGI, l'importo della pensione è determinato dalla somma:

a) delle quote di pensione corrispondenti alle anzianità contributive acquisite fino al 30 giugno 2022 calcolate applicando le disposizioni vigenti presso l’INPGI;

b) della quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive acquisite a decorrere dal 1° luglio 2022, applicando le disposizioni vigenti nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti.

A stretto giro è arrivato il commento del presidente nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, che ha sottolineato: "La garanzia pubblica chiesta da lungo tempo dall'Ordine dei giornalisti, contrastato da altri soggetti in categoria, sta prendendo corpo nella manovra del governo". E ancora: "La soddisfazione per la scintilla di bene comune innescata deve marciare di pari passo con un ringraziamento sentito a chi ha fatto parte della commissione tecnica presso il dipartimento dell'editoria. Finalmente si realizza una controtendenza di attenzione alle questioni del mondo dell'informazione a lungo sottovalutate". Poi ha concluso: "Confidiamo che la soluzione della questione Inpgi, garantendo una sufficiente autonomia al fondo speciale, sia solo il primo passo di una nuova legislazione per il giornalismo che comprenda norme di contrasto alle querele temerarie, che sono ormai insostenibili e la riforma dell'accesso all'Ordine proposta con voto a larga maggioranza nel corso della consiliatura che si sta concludendo dalla nostra assise".

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