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Bossi sta con Berlusconi: priorità allargare la maggioranza

Nonostante il rinvio a giudizio, la Lega Nord non abbandona Berlusconi. Ma se il cavaliere non garantirà la governabilità si andrà alle urne.
A cura di Alfonso Biondi
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I leader di Pdl e Lega

Popolo della Libertà e Lega Nord: la storia d'amore continua, almeno per ora. La notizia di ieri sul processo di Berlusconi il 6 aprile non ha certamente messo di buon umore la maggioranza. Il Pdl continua a fare quadrato attorno al suo leader, attaccando la Procura di Milano e parlando di una magistratura politicizzata che, alzando un polverone sul caso Ruby, vuole sovvertire l'esito del voto popolare.

Toni più pacati da parte della Lega, il cui obiettivo dichiarato è quello di "portare a casa il federalismo". Per farlo e per farlo presto, l'alleanza con Silvio Berlusconi non può saltare. In questo senso non è parsa credibile al Carroccio la proposta del leader del Partito Democratico Pier Luigi Bersani di un'alleanza per il federalismo tra Lega e PD, alleanza possibile nel caso di spallata del senatur a Belusconi.

Non tradiscono i padani, certo, ma il problema della governabilità li sta tormentando. La risicata maggioranza alla Camera, infatti, non permette di governare il Paese con tranquillità e mette a rischio le riforme a loro tanto care. E allora che fare? L'unica soluzione è quella di allargare la maggioranza di centrodestra: Berlusconi ci sta lavorando sodo, ma c'è da capire quanto possano pazientare i leghisti.

Per ora Umberto Bossi ha tranquillizzato il Presidente del Consiglio: "Non preoccuparti per le voci che circolano, sto con te, però va rilanciata l'azione di governo per portare a compimento le riforme indispensabili, a partire da quella federalista". Tradotto: ti stiamo accanto in questo momento di difficoltà, ma non scordarti delle riforme che ci stanno a cuore, sennò stacchiamo la spina. E la spina la potrebbero staccare davvero se la risposta di Berlusconi non sarà repentina. Le commissioni in parlamento, tappa fondamentale dell'iter legislativo di ogni provvedimento, ora sono bloccate (vedi il pareggio sul federalismo in commissione bicamerale del 3 febbraio) e si sa che a vivacchiare la Lega preferisce tornare alle urne, forte di un sempre solido radicamento nel territorio. Della serie "L'amore è eterno finché dura".

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