Bossi: “Se Maroni vince, il Nord si stacca, altrimenti cambiamo segretario”
Dopo le note vicende giudiziarie del caso Belsito che hanno coinvolto molti vertici leghisti e il conseguente rinnovamento delle alte cariche del partito, Bossi era stato messo un po' da parte e da tempo non entrava più nel vivo del dibattito politico. Con un'intervista a Repubblica il vecchio leader leghista però dimostra di non esser ancora al tramonto rispolverando anche i vecchi slogan. Se Maroni dovesse vincere alle elezioni regionali in Lombardia "ci stacchiamo dallo Stato centrale, quello che munge le mammelle del Nord" ha promesso Bossi, aggiungendo "ora basta andiamo per conto nostro senza più minacce o secessioni perché adesso c'è una legge europea che ce lo permette". La macroregione del Nord ipotizzata dallo stesso segretario leghista non sarà però la Padania spiega il Senatur, ma "un'area più vasta, a gestione autonoma" che comprenderà la Lombardia ma anche "altre regioni della bassa Europa, i cantoni Svizzeri, la Francia meridionale, I soldi resteranno qui è quello che ci chiedono i cittadini".
Secondo Bossi la vittoria di Maroni è quasi certa anche perché "è stato intelligente e ha portato avanti il mio vecchio progetto della macroregione europea", anche se tiene a precisare che se non dovesse farcela, nella Lega ci sarà un nuovo cambiamento. "Maroni è il segretario federale, se sbaglia si cambia, nella Lega si può sempre cambiare, siamo tutti utili e nessuno è inamovibile" ha sottolineato Bossi forse ricordando ancora le scope padane che spazzarono via i suoi fedelissimi. "I bossiani non mollano mai, e io non sono ancora in pensione, sono vivo e lotto" ha assicurato infatti il Senatur. La politica della Lega ad ogni modo non cambia, avanti con l'alleanza con Berlusconi, che "si sta battendo come una tigre, anche se i suoi sondaggi sono un po' pitturati", o almeno fino alla vittoria perché "dopo il voto andiamo da soli e facciamo la macroregione, è inutile far finta di niente o girarci intorno, lo sa anche il Pdl".