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Bossi e Family indagati per truffa allo Stato e appropriazione indebita

Dopo il tesoriere Belsito, anche la famiglia Bossi finisce nel registro degli indagati della Procura di Milano per il caso sui rimborsi elettorali della Lega Nord. Ai figli del Senatùr, Renzo e Riccardo, una “paghetta” da cinquemila euro al mese.
A cura di Biagio Chiariello
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Bossi e Family indagati per truffa allo Stato e appropriazione indebita

UPDATE 16.45 – Si parla di una vera e propria "paghetta", intascata da Renzo e Riccardo Bossi, grazie ai soldi dei rimborsi elettorali del Carroccio. Una cifra che si aggira intorno ai 5 mila euro, secondo quanto si apprende dagli ultimi aggiornamenti sulle indagini dei pm milanesi, veniva corrisposta ogni mese ai figli del Senatùr. Anche per questo è scattata l'accusa di appropriazione indebita. Per di più, da una lettera saltata fuori dalla cassaforte di Belsito, emergerebbe in maniera lampante il fatto che Bossi fosse a conoscenza delle "spese personali" dei suoi figli: «Ne ho parlato con papà» così scriveva Riccardo Bossi nella missiva indirizzata allo stesso tesoriere.

E alla fine anche la famiglia Bossi è finita nel registro degli indagati della procura di Milano nell'ambito dello scandalo sui finanziamenti pubblici della Lega. Le imputazioni sono diverse e riguardano innanzitutto il Senatùr, Umberto Bossi, che dovrà rispondere di truffa ai danni dello Stato, in concorso con il tesoriere Francesco Belsito (finora unico indagato). Ci sono poi i nomi di Renzo e Riccardo, i figli del leader del Carroccio. Per loro l'accusa dei magistrati milanesi è di appropriazione indebita: ai rampolli di casa Bossi vengono infatti contestate, a differenza del padre, anche presunte spese personali (dalle auto alle multe pagate, passando per le lauree all'estero, come è già emerse precedentemente dalle dalle intercettazioni e dalle carte in mano ai magistrati). L'inchiesta si estende poi ad un altro membro del Cerchio Magico, il senatore Piergiorgio Stiffoni, che risponderà di peculato in relazione all'uso dei fondi del partito di Padania. Infine l'imprenditore Paolo Scala, già indagato per appropriazione indebita, ora è accusato anche di riciclaggio.

Ecco il documento della procura milanese, che attesta le iscrizioni nel registro degli indagati di Bossi & C.

documento procura milano indagine bossi lega nord

«Umberto Bossi firmava i rendiconti del partito» parole dette ai pm da Nadia Dagrada, la responsabile amministrativa delle casse della Lega, dalle cui dichiarazioni è stato montato l'impianto accusatorio nei confronti degli esponenti leghisti.  Secondo i magistrati, dunque, le rivelazioni della donna dimostrerebbero che il Senatùr era consapevole della sottrazione dei fondi per i rimborsi elettorali dalle casse del Carroccio. Dunque Bossi era la persona che firmava i bilanci e i rendiconti della Lega e in quanto legale rappresentante del partito, risponde dell'accusa di truffa ai danni dello Stato. L'accusa riguarda i rimborsi elettorali ottenuti dal partito con un bilancio "sporco" presentato nell'agosto del 2011.

Arrivano anche le prime reazioni agli sviluppi dell'inchiesta sulla Lega. Matteo Salvini difende il Senatùr:  "Chiunque lo conosce, ne conosce anche lo stile di vita. Tutto ha fatto fuorché arricchirsi, chi dice il contrario mente". Molto più freddo è il commento di Luca Zaia che esprime "estrema fiducia nella Magistratura". Le indagini nei confronti di Bossi e i suoi figli "rappresentano – aggiunge il Governatore del Veneto – l'epilogo di tutto quello che si è letto e dei fatti che abbiamo letto in tutte queste settimane".Da segnalare che ancor prima che la notizia venisse battuta dalle agenzia di stampa, Roberto Maroni, ieri incoronato dallo stesso Bossi come candidato unico alla segreteria della Lega Nord, postava il seguente messaggio sul suo profilo Facebook:

 "Voglio una Lega unita, voglio una Lega forte, voglio una Lega viva. Una Lega che si concentra sulle cose da fare e non sulle menate interne, che progetta e governa, che dà risposte. Largo ai giovani e a chi è capace. Per faccendieri, ladri e ciarlatani non c'é posto nella Lega del futuro"

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