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Boschi torna a parlare: “M5S attacca me per coprire lo scandalo Quarto”

Il ministro delle Riforme risponde agli attacchi ricevuti dal Movimento 5 Stelle: ” Attaccano me perché sono in imbarazzo per i fatti di Quarto, che sono fatti seri”.
A cura di Redazione
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Torna a parlare il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, dopo la polemica seguita alla mobilitazione dei militanti grillini, con tanto di insulti sessisti retwittati dall’account ufficiale del capo politico del Movimento 5 Stelle. Al taccuino di Maria Teresa Meli per il Corsera, il ministro mostra di avere una lettura piuttosto particolare dell’intera vicenda: “Il suo (di Grillo, ndr) mi è sembrato un diversivo. Attaccano me perché sono in imbarazzo per i fatti di Quarto, che sono fatti seri. Dopodiché, Grillo sottovaluta sia l’intelligenza degli italiani che la rabbia dei sui militanti ed elettori. Io non credo che riuscirà a sviare l’attenzione da Quarto prendendosela con me”.

Quanto al suo presunto eclissarsi dalla scena politica, la Boschi spiega: “In realtà sono quasi sempre stata qui a lavorare. In Parlamento e in consiglio dei ministri. E domani sarò di nuovo alla Camera perché abbiamo il voto finale sulla riforma costituzionale. Banalmente, ho fatto qualche giorno di vacanza in famiglia e qualche giorno fuori con gli amici, come tanti. Sinceramente non so dove sia il problema.”

Alla ripresa dopo la pausa natalizia, però, il Governo è atteso da alcune prove decisive. A cominciare dal voto finale alla Camera sulla riforma costituzionale, su cui la Boschi si dice fiduciosa: “Sì, non bisogna mai dare niente per scontato però sinceramente sono ottimista perché, se guardo i numeri dell’ultimo passaggio al Senato, mi sembra che i nodi che c’erano si siano sciolti”. Discorso più complesso per la questione “unioni civili”, sulle quali restano molte distanze, legate alle diverse scelte dei gruppi parlamentari che sostengono la maggioranza; però la Boschi ricorda che “siamo in un ritardo non accettabile rispetto agli altri paesi quindi una legge sulle unioni va fatta e va fatta presto” (nel merito, spiega di essere favorevole alla stepchild adoption).

Quanto al caso Banca Etruria ribadisce: “L’ipotesi di un mio conflitto di interessi è a dir poco fantasiosa. Ed è un po’ surreale che rispetto a questa vicenda molto complessa e articolata che riguarda la fase che sta vivendo il sistema bancario italiano, si parli solo ed esclusivamente di Banca Etruria, che, anche per le sue dimensioni, ha un ruolo molto circoscritto”.

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