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Boschi tira dritto: “Non cediamo ai ricatti, il voto sulle riforme prima della pausa”

Il ministro per le Riforme conferma la linea della fermezza al Senato: “Non abbiamo mai chiuso al dialogo. Però non possiamo cedere ai ricatti”.
A cura di Redazione
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Torna a parlare il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, con una intervista rilasciata a Repubblica alla vigilia di un'altra settimana campale per il percorso di riforme costituzionali intrapreso su inziativa del Governo. Il primo commento, ovviamente, non può che essere relativo alla decisione di imporre la tagliola al dibattito parlamentare, che ha scatenato le polemiche dell'opposizione (e la "marcia di protesta" al Quirinale): "Non ci sono minacce per la democrazia, non c'è alcun rischio di svolta autoritaria. La riforma propone semplicemente il superamento del bicameralismo perfetto, abolisce il Cnel, le Province e rivede i poteri tra Stato e Regioni. Se ne parla da trent'anni. La "marcia" è semplicemente inutile. Abbiamo anche annunciato che comunque sottoporremo le riforme a referendum e saranno i cittadini ad avere l'ultima parola". Il punto, secondo il ministro, è che si tratta di uno snodo decisivo: "Non siamo mai stati cosi' vicini al risultato. E poi stiamo facendo una cosa importante, non è che siamo sul fronte di guerra".

Alle accuse di integralismo e di chiusura rispetto alle rivendicazioni delle opposizioni, la Boschi risponde in maniera chiara: "Non abbiamo mai chiuso al dialogo. Però non possiamo cedere ai ricatti. Non siamo al giorno zero, abbiamo alle spalle un lavoro in commissione Affari costituzionali lungo 3 mesi e mezzo, fatto di accordi, mediazioni, miglioramenti […] Ma quale senso ha stare un'ora e mezza su un emendamento prima di votarlo in aula?". E da qui il messaggio alle opposizioni alla vigilia del rush finale verso il voto: "Dobbiamo continuare a lavorare per il voto finale l'8 agosto, ma se non sarà l'8 sarà il 10 o il 12, comunque si andrà avanti fino a quando non l'approveremo. Faremo qualche giorno di ferie in meno, pazienza. Se un'impresa ha una consegna da fare, lavora un po' in più".

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