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Boschi: “Ostruzionismo su riforme? Inaccettabile in democrazia. Flop unioni civili è colpa opposizione”

Il ministro per le Riforme alla festa di Scelta Civica sull’ostruzionismo del leghista Calderoli: “Se da oggi tutti fossero precettati da mattina a sera senza mangiare né dormire impiegheremo 70 anni per votare gli emendamenti. Non è accettabile in una democrazia”.
A cura di Redazione
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Come noto, nei prossimi giorni i il Senato della Repubblica sarà impegnato nella votazione degli emendamenti al disegno di legge di riforma della Costituzione che porta la firma del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del ministro per le Riforme ed i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi. Il voto finale è previsto per il 13 ottobre ed entro tale data saranno dunque discussi e votati gli emendamenti al testo: il problema, ovviamente, risiede nella pratica ostruzionistica messa in campo dalle opposizioni.

La Lega Nord, in particolare, ha presentato 87 milioni di emendamenti al testo 8grazie al "generatore di emendamenti" di Roberto Calderoli), ritirandone solo una parte: al momento restano circa 75 milioni di modifiche. Una situazione paradossale, come spiega il ministro Boschi dalla festa nazionale di Scelta Civica in corso di svolgimento a Salerno: “Se da oggi tutti fossero precettati da mattina a sera senza mangiare né dormire impiegheremo 70 anni per votare gli emendamenti. Non è accettabile in una democrazia”. Ovviamente il ministro spera che, regolamento alla mano, sia il Presidente del Senato a sbloccare l’impasse: “Nel regolamento si possono trovare tutte le soluzioni possibili e spetta al presidente del Senato valutare e  decidere. Del resto se ci sono problemi nuovi, e non era mai capitata una mole così di emendamenti, dovremo trovare soluzioni eccezionali”.

Quanto al “giallo” delle unioni civili, il ministro continua a dare la colpa “all’ostruzionismo sulle riforme”, ma spiega: “Se rispettiamo il tempo del 13 ottobre per votare le riforme abbiamo due giorni quanto meno per provare a portare in aula le Unioni civili, prima della sessione di bilancio che inizia il 15 ottobre dal Senato […] almeno possiamo provare a portarle in aula, un passo in avanti importante”.

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