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Boschi: “Mai con M5s, sono uguali alla Lega. Franceschini è fermo al 2013”

Maria Elena Boschi non condivide l’apertura di Dario Franceschini nei confronti del Movimento 5 Stelle e sostiene che tra i pentastellati e la Lega non ci sia alcuna differenza. Per questo ribadisce che non appoggerà mai un accordo tra il Pd e i 5 Stelle: “Sarebbe una follia e una mancanza di rispetto per la nostra gente”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo aver proposto di presentare una mozione di sfiducia contro il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sulla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega, Maria Elena Boschi è tornata a prendersi la scena in casa Pd. L’ex ministro per i Rapporti con il Parlamento oggi, in un’intervista a Repubblica, prende posizione anche contro l’apertura di Dario Franceschini nei confronti del Movimento 5 Stelle. “Noi non appoggeremo mai un accordo tra il Pd e i 5 Stelle – afferma –. Sarebbe una follia. Solo Franceschini è rimasto fermo al 2013, gli piace sentirsi dire di no”.

Boschi afferma di non temere un accordo con i 5S: “È che proprio non lo condivido. Sarebbe una follia e una mancanza di rispetto per la nostra gente”. Secondo l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Lega e 5 Stelle “non sono diversi, ma due facce della stessa medaglia. Alla fine sono d’accordo su tutto”. Nonostante le discrepanze su alcune questioni, come quella della Tav, su cui ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dato parere positivo: “Che si faccia la Tav – commenta Boschi – è una buona notizia, ma abbiamo perso un anno per colpa del governo. Mi chiedo se ora per coerenza Toninelli si dimetterà”.

Obiettivo del Pd ora deve essere quello di mandare a casa l’attuale maggioranza di governo: “Vanno scardinati, ma per mandarli a casa, non per farci un accordo. Se il governo cade occorre tornare al voto”. E in caso di nuove elezioni i renziani non temono di non essere rieletti: “Figuriamoci. Se diciamo che bisogna andare al voto… Ricordo  che noi siamo quelli che hanno vinto nei collegi uninominali. Per cosa dovremmo fare autocritica? Per non aver votato la fiducia a ministri come Toninelli e Di Maio? Dopo un anno di governo, il M5s ha perso 6 milioni di voti, mostrando tutte le proprie contraddizioni. E questo si deve alla nostra scelta di non allearci con loro. Sono orgogliosa che il Pd abbia rinunciato a qualche ministero, ma abbiamo tenuto la barra diritta sui nostri valori, molto diversi da quelli dei 5 Stelle”.

Boschi torna a parlare anche della mozione di sfiducia che il Pd avrebbe dovuto presentare nei confronti di Salvini: “Non ha alcun rispetto per il Parlamento ma prima di tutto per i cittadini. Continuo a pensare che andasse chiamato in Aula presentando una mozione di sfiducia: così sarebbe stato costretto a venire alla Camera. E a parlare. Ho avanzato la proposta della sfiducia alla riunione di gruppo, così come molti altri. Il segretario ha fatto poi sapere di non essere d'accordo e per rispetto del suo ruolo non abbiamo presentato la mozione. Dopodiché non mi risulta che sia stato abolito il diritto a pensare, almeno dentro al Pd. Noi non siamo la Casaleggio”.

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