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Elezioni politiche 2018

Boschi: “Mai avuto paura di candidarmi ad Arezzo. Il Pd vincerà i populismi e supererà il 25%”

In conferenza stampa, Maria Elena Boschi ha dichiarato di non considerare “blindato” il collegio di Bolzano e di non aver scelto per paura di abbandonare il collegio della natia Arezzo: “Nessuna paura oppure timore di candidarmi ad Arezzo. Donati è stato più presente sul territorio di chi ha impegni istituzionali ed è perciò giusto che porti avanti il lavoro iniziato. La mia candidatura a Bolzano è stata una scelta del partito”.
A cura di Charlotte Matteini
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Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi ha aperto la campagna elettorale a Bolzano, nel collegio uninominale che la vedrà candidata contro l'altoatesina Michaela Biancofiore. Nel corso della conferenza stampa a margine dell'evento, il sottosegretario Boschi ha smentito la notizia relativa alla volontà di abolire le autonomie locali: "Non ho mai detto di voler abolire le regioni a statuto speciale, l'ho smentito già nel 2014 e lo dimostra il lavoro svolto in questi anni sia col Governo Renzi che col Governo Gentiloni. Le fake news hanno cercato di minare il mio lavoro anche qui".

Per quanto riguarda la sfida elettorale, Boschi ha dichiarato di non considerare alcun collegio sicuro, nemmeno quello che la vede candidata grazie all'accordo tra Pd e Svp: "Nessun collegio è blindato, neanche quello di Bolzano. Sono convinta che il Pd supererà il 25% e che vinceremo il vento populista che sta soffiando nel paese". Proseguendo, Boschi ha spiegato di non aver mai avuto paura di candidarsi nella sua Arezzo, ma di aver preferito lasciare il posto a un altro esponente del Pd che nel corso di questi anni ha lavorato di più sul territorio: "Nessuna paura oppure timore di candidarmi ad Arezzo. Donati è stato più presente sul territorio di chi ha impegni istituzionali ed è perciò giusto che porti avanti il lavoro iniziato. La mia candidatura a Bolzano è stata una scelta del partito".

Infine, rispondendo a una domanda relativa alla querelle sul doppio passaporto anche austriaco per i cittadini di lingua tedesca e ladina, Boschi ha smorzato la richiesta dichiarando che "ci va molta prudenza. Per il governo austriaco non è un tema prioritario".

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