Boschi: “Chi vota No non rispetta il Parlamento”. Ed è polemica su una vignetta

Non hanno mancato di far discutere le dichiarazioni rilasciate dal ministro per le Riforme e i Rapporti col Parlamento Maria Elena Boschi durante la presentazione del numero della rivista Strade che ha come focus il prossimo referendum sulla riforma della Costituzione. “Ora chi propone di votare No butta via due anni di lavoro e vuole ricominciare daccapo immaginando che ci sia una maggioranza per una riforma diversa”, ha detto il ministro, aggiungendo: “Ma questo vuol dire non rispettare il lavoro che il Parlamento ha fatto: sei votazioni con maggioranze che hanno sfiorato il 60%”.

Nella lettura della Boschi, c’è stato “un dibattito vero tra le forze politiche in Parlamento” e ora “bisogna considerare il referendum un voto per il futuro del Paese: non per i prossimi sei mesi ma per i prossimi trent’anni”, senza focalizzarsi sulla simpatia per i membri dell’esecutivo in carica; questo “è un voto per la democrazia e per le prossime generazioni del nostro Paese”. Certo, aggiunge, “questa riforma non è perfetta ma le leggi perfette difficilmente esistono e anche la Costituzione del 1948 fu criticata”.

Parole accolte in maniera molto critica dalle opposizioni, che hanno, seppur con toni diversi, sottolineato come la Boschi abbia per l’ennesima volta calcato la mano su un tema così delicato come quello della revisione della Carta Costituzionale. In realtà, con ogni probabilità, le parole della Boschi erano rivolte alla minoranza del PD che ha deciso di non sostenere la riforma: insomma, l'ennesimo atto di una faida che sta dilaniando il primo partito della maggioranza che sostiene il Governo Renzi.

Ma oggi le polemiche si sono concentrate su un aspetto per così dire secondario: una vignetta pubblicata in prima pagina dal Fatto Quotidiano, che ha generato non poche polemiche.

Vignetta cui ha provato a dare una spiegazione una delle firme del Fatto, il vicedirettore Stefano Feltri: