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Bonus raccolta differenziata nella Manovra 2023, come funziona e chi può richiederlo

Il governo ha rifinanziato il bonus raccolta differenziata con 10 milioni in due anni: pronti fino a 20mila euro di credito di imposta per le aziende che acquistano prodotti riciclati.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Fino a 20mila euro in crediti d'imposta al 36% per chi utilizza prodotti riciclati. Il bonus raccolta differenziata – già ribattezzato così, anche se non si tratta esattamente di un incentivo allo smaltimento dei rifiuti – era già stato inserito nella legge di Bilancio del 2019 e quest'anno, con la manovra in approvazione al Senato, il governo Meloni ha deciso di rifinanziarlo con ulteriori 10 milioni di euro. Le modalità e gli obiettivi per l'accesso al bonus, che riguarda le aziende che utilizzano imballaggi, vengono descritti proprio nel testo della manovra economica:

Al fine di incrementare il riciclaggio delle plastiche miste e degli scarti non peri­colosi dei processi di produzione industriale e della lavorazione di selezione e di recu­pero dei rifiuti solidi urbani, in alternativa all’avvio al recupero energetico, nonché al fine di ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi e il livello di rifiuti non ricicla­bili derivanti da materiali da imballaggio, ai fini del riconoscimento del credito d’imposta di cui all’articolo 1, comma 73, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per l’anno 2023, per assicurare il soddisfacimento delle istanze presentate ai sensi del decreto del Ministro della transizione ecologica 14 di­cembre 2021, pubblicato nella Gazzetta Uf­ficiale n. 33 del 9 febbraio 2022.

Il finanziamento da dieci milioni verrà utilizzato nel seguente modo:

A tutte le imprese che acqui­stano prodotti realizzati con materiali prove­nienti dalla raccolta differenziata degli im­ballaggi in plastica ovvero che acquistano imballaggi biodegradabili e compostabili se­condo la normativa UNI EN 13432:2002 o derivati dalla raccolta differenziata della carta, dell’alluminio e del vetro è ricono­sciuto, per ciascuno degli anni 2023 e 2024, un credito d’imposta nella misura del 36 per cento delle spese sostenute e documentate per i predetti acquisti.

Il tetto massimo al credito d'imposta viene invece annunciato nel comma successivo:

Il credito d’imposta di cui al comma 686 è riconosciuto fino a un importo mas­simo annuale di 20.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite massimo complessivo di spesa di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025.

Il credito di imposta va indicato nella dichiarazione dei redditi e non concorre alla formazione di reddito né della base imponibile dell'Irap. E viene specificato: "Il modello F24 è presentato esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dal­ l’Agenzia delle entrate, pena il rifiuto dell’o­perazione di versamento".

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