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Bonus Natale da 100 euro in busta paga: chi può recuperarlo con il 730 e chi deve restituirlo

Chi non ha ricevuto il bonus Natale da 100 euro, erogato a fine 2024, nella tredicesima può recuperarlo con la dichiarazione dei redditi. Chi lo ha incassato per errore dovrà invece restituirlo. Ecco come.
A cura di Francesca Moriero
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Il cosiddetto bonus Natale, introdotto dal governo come misura una tantum a sostegno delle famiglie con figli, può essere ancora recuperato da chi ne aveva diritto ma non lo ha ricevuto nella busta paga di fine anno. Allo stesso modo, chi lo ha ottenuto in modo improprio, ad esempio perché ha superato i limiti di reddito previsti, dovrà regolarizzare la propria posizione attraverso il modello 730/2025. La dichiarazione dei redditi, dunque, non servirà solo a ricalcolare imposte e detrazioni, ma anche a correggere o integrare l'erogazione di questo contributo.

Chi aveva diritto al bonus Natale

L'incentivo, fino a un massimo di 100 euro, era destinato alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti in possesso di tre requisiti fondamentali:

  • almeno un figlio fiscalmente a carico, indipendentemente dallo stato civile o dalla forma giuridica del legame (naturale, adottivo, affidatario, ecc.);
  • un reddito complessivo che non superi i 28mila euro annui;
  • una capienza fiscale, ovvero un'imposta lorda che superi le detrazioni spettanti per lavoro dipendente.

Chi non ha ricevuto il bonus Natale in busta paga

Molti lavoratori non hanno potuto ricevere il contributo direttamente dal datore di lavoro, che svolge la funzione di sostituto d’imposta. È il caso, ad esempio, di chi lavora nel settore domestico o di chi era disoccupato al 31 dicembre 2024 ma ha lavorato come dipendente nel corso dell’anno. In queste situazioni, il bonus potrà essere richiesto in sede di dichiarazione dei redditi, attraverso una riduzione dell'imposta dovuta o un aumento del rimborso Irpef.

Cosa succede in caso di erogazione indebita

Può accadere che il bonus sia stato erogato a chi, in realtà, non ne aveva diritto: per un errore di calcolo, una stima imprecisa del reddito o una dimenticanza. In questi casi, il lavoratore dovrà restituire quanto ricevuto. Anche questa correzione avverrà attraverso il 730/2025. L'Agenzia delle Entrate ha specificato quali redditi devono essere conteggiati per verificare il superamento della soglia:

  • i redditi agevolati dei docenti e ricercatori rientrati in Italia,
  • i proventi da immobili dati in affitto con cedolare secca,
  • le mance tassate con imposta sostitutiva.

Sono invece esclusi i redditi derivanti dall’abitazione principale e relative pertinenze.

Cos'è il modello 730 e come funziona

Il 730 è il modulo per la dichiarazione dei redditi utilizzato da dipendenti e pensionati; ha il vantaggio di essere semplice da compilare, poiché non richiede calcoli, e permette di ottenere eventuali rimborsi direttamente in busta paga o nella pensione, a partire da luglio. Se invece ci sono somme da restituire, queste vengono trattenute dallo stipendio o dalla pensione nei mesi successivi.

L'accesso al modello precompilato online è possibile attraverso SPID, CIE o CNS.

Come compilare correttamente il modello 730/2025

Chi intende ottenere o restituire il bonus da 100 euro dovrà fare attenzione alla SEZIONE V – Riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente. È in questa parte del modello che si gestisce l’agevolazione, indicando correttamente i dati richiesti. Per compilare la dichiarazione è possibile accedere con SPID, CIE o CNS sul sito dell'Agenzia delle Entrate, oppure affidarsi a un Caf o a un intermediario abilitato.

La platea dei beneficiari si è ampliata

In un primo momento, il bonus era riservato a un milione e centomila nuclei familiari con figli e con coniuge a carico; in seguito, la norma è stata modificata per includere anche i genitori single e le famiglie in cui il partner non risulta a carico fiscalmente. Così, ora, la platea è salita a circa 4,5 milioni di beneficiari potenziali.

Un'agevolazione assimilabile ai fringe benefit

Il bonus Natale rientra nell'ambito degli strumenti di sostegno economico rivolti ai lavoratori dipendenti: pur avendo natura straordinaria, può infatti essere affiancato ai cosiddetti fringe benefit, ovvero quelle forme di welfare aziendale, come buoni spesa, abbonamenti trasporti, contributi scolastici, che le imprese possono concedere con vantaggi fiscali.

Chi ne è escluso per legge

Il contributo non spetta nei casi in cui entrambi i partner, conviventi o sposati e non legalmente separati, percepiscano l’indennità. In altre parole, cioè, il bonus può essere riconosciuto una sola volta per nucleo familiare, a condizione che solo uno dei due genitori ne faccia richiesta e rientri nei parametri.

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